Dottorando in Scienze Polari presso l'Università Ca' Foscari di Venezia, dove ha precedentemente conseguito la laurea magistrale in Scienze Ambientali. Il suo progetto di ricerca mira a comprendere se nel recente periodo le Svalbard abbiano realmente cambiato il loro regime climatico definendone le potenziali conseguenze associate.
Competition: design an infographic describing plastic pollution in polar regions
The SCAR Plastic Action Group (Plastic-AG) announces a competition for Early Career Researchers (ECRs) to create an infographic describing plastic pollution in polar regions. The infographic should synthetise available scientific literature and visualize data about plastic pollution in polar regions (in the Arctic and/or Antarctica), including micro- and nanoplastics, to represent the latest advancements in polar research, including key concerns for polar ecosystems.
Deadline extended to 15th June 2024
Dal 1990 è professore ordinario di Ecologia presso la Facoltà di Scienze dell'Università di Messina (Italia). Segretario Generale nei seguenti corsi NATO coordinati dal Dr Trevor Platt, Halifax, Canada: (a) Isola di Lipari, Italia (12-24 ottobre 1980) su Ecologia e fisiologia del fitoplancton, (b) Bombannes (Bordeaux, Francia 12-20 maggio 1982) su Flussi di energia e materia negli ecosistemi marini: teoria e pratica, (c) S. Miniato, Italia (1-7 ottobre 1985) su Ecologia e fisiologia del picoplancton fotosintetico nell'oceano. Dal 1990 al 2002. Delegato italiano alla Commissione Scientifica della CCAMLR (Commissione per la Conservazione delle Risorse Marine Biologiche dell'Antartico), Hobart (Tasmania, Australia). Oltre 60 mesi di esperienza di ricerca accumulata in mare, comprese le seguenti spedizioni antartiche italiane del PNRA come Principal Investigator (PI): III Exp. (L’ecosistema di Baia Terra Nova, 1987-88), V (Settore del Pacifico Meridionale, 1989-90), X ROSSMIZE (Ecologia della Zona Marginale Ghiacciata del Mare di Ross, 1994-95), XIII PIPEX (Spedizione sul plancton del pack ice, 1997-98), XV PIED (Dinamica dell’Ecosistema del Pack Ice, 1999-2000), XX SEAROWS (Ecologia del Ghiaccio Marino in Antartide: Mare di Ross e Mare di Weddell) sulla Polar Queen, Cariboo, Italica (1987-2002), Spedizioni Oceanografiche Periantartiche nello Stretto di Magellano I (1991) e II (1995), e una crociera nell'Artico Canadese con la N/O Hudson (1980). È stato Responsabile Scientifico dell'Unità Operativa Zooplancton e Micronecton nei seguenti progetti europei: VECTOR, RITMARE, COCONET, MARINE STRATEGY. Dal 1968 ad oggi, la sua attività di ricerca è stata costantemente indirizzata a tematiche relative all'ecologia e alla biodiversità dello zooplancton e del micronecton. I suoi principali campi di studio riguardano: (a) distribuzione spazio-temporale e migrazioni verticali giornaliere (DVM) delle comunità di zooplancton e micronecton marino negli ecosistemi mediterranei e polari, in relazione alla struttura fisica, chimica e biologica della massa d'acqua (b) funzionamento degli ambienti salmastri e risposta biologica alle variabili stressor, (c) funzionamento della catena alimentare costiera e pelagica, con particolare riguardo al ruolo dei pesci mesopelagici e degli Eufausiacei nel Deep Scattering Layer (DSL) (d) ruolo dello zooplancton nel ciclo del carbonio, (e) spettro dimensionale delle particelle (OPC) nello studio degli ecosistemi acquatici (f) effetti dei cambiamenti climatici sulla biologia e sull'ecologia delle comunità del ghiaccio marino antartico e dello zooplancton in acque libere. Nel corso di 18 spedizioni antartiche del PNRA (1987-2018) nella Baia Terra Nova, nel Mare di Ross e nel settore del Sud Pacifico in acque libere e nel pack-fast-ice sono stati raccolti circa 6000 campioni che fanno parte della collezione di zooplancton e micronecton del laboratorio dell'Università di Messina. Oltre ai classici retino di mesozooplancton e micronecton come WP2, Indian Ocean Standard Net (IOSN), Bongo 40, IKMT, PHN, fanno parte della sua strumentazione di campo reti elettroniche avanzate come BIONESS (1 m2) con 12 retini, MININESS (0,25 m2) con 10 reti da 200, 500 e 1000 um, MICRONESS con 4 reti da 100 um, dotati di sonda multiparametrica Seabird 11 plus, sensore di fluorescenza e contatore ottico di plancton (OPC).
I risultati della ricerca sono documentati in più di 240 articoli su riviste paritarie nazionali e internazionali. Editor dei seguenti libri: Atlas of Marine Zooplankton Strait of Magellan I Copepods (1995) e II Amphipods, Mysids, Euphasiids, Ostracods, Chaetognaths, Springer Verlag (1996); Ross Sea Ecology, Springer Verlag 2000; Struttura e processi degli ecosistemi mediterranei, Springer Verlag (2001). Editore del Volume Speciale “Ecologia dello zooplancton e del micronecton marino in aree polari e sub-polari” su Frontiers in Marine Biology (2023-2024).
The Cryo2Ice Symposium focuses on work that makes use of CryoSat-2 or ICESat-2 or a combination of both satellites.
Missions Status: including CryoSat-2 and ICESat-2 satellite systems, sensors, and data operations, calibration and validation. Sea Ice: including lead detection, snow loading, sea ice freeboard, roughness, thickness, dynamics and thermodynamics. Ice Sheets and Ice Shelves: including long-term, seasonal, and episodic changes in ice sheet, ice shelf, and iceberg elevation, thickness, and mass, ice sheet grounding line migration, and iceberg calving, and subglacial lakes and hydrology. Mountain Glaciers and Ice Caps: including long-term, seasonal, and episodic changes in elevation, thickness, and mass. Oceans and hydrology: including polar and coastal oceans, regional and global sea level rise, marine gravity, and land hydrology. Synergies and follow-on missions: including planned and future missions that build on the heritage of polar altimetry.
Laureato in Analisi e Gestione dell'Ambiente presso l'Università di Bologna, ha avviato la sua collaborazione con l'Istituto di Scienze Polari nel 2019 attraverso uno studio sull'identificazione di eventi di combustione da biomassa a Ny-Ålesund tra il 2010 e il 2020. Attualmente dottorando in Scienze Polari presso l'Università Ca' Foscari di Venezia, lavora presso l'ISP di Bologna. Si occupa principalmente dello studio delle proprietà ottiche e fisiche del particolato atmosferico, con un'attenzione particolare alla regione Artica. Si avvale di tecniche passive come la fotometria solare e lunare, integrandole con misure in-situ dei coefficienti di diffusione e assorbimento della radiazione solare da parte degli aerosol.
Data: 02/05/2024, Ora: 15:45
Luogo: Auditorium Danilo Mainardi - Campus Scientifico Ca' Foscari - (VE) UniveZoom
Meeting ID: 868 6224 7416 Passcode: g62GA1
Presenta: Antonello Pasini,CNR - IIA
Organizzatore: Carlo Barbante (Dottorato in Scienze Polari)
Abstract: The climate system has always been studied by means of dynamic models that use our theoretical knowledge of the functioning of its subsystems. Recently, however, data-driven analysis methods have joined them in an alternative or complementary way. In this seminar we will introduce neural network modeling for climate applications and show some of its uses in this field, from attribution of recent global warming to downscaling and local future projections, to forecasting PM10 in the Arctic.
Il 23 e 24 aprile 2024 si è tenuto presso l’Area della Ricerca del CNR di Bologna il 2° Convegno dell’Istituto di Scienze Polari (CNR-ISP) La ricerca polare: tematiche attuali e prospettive future.
Nella 1° giornata, aperta con i saluti del Direttore Carlo Barbante, sono state presentate le attività di ricerca che si svolgono nell’ambito delle 5 Aree Tematiche con un aggiornamento sullo stato di avanzamento e sulle prospettive future.
Nella 2° giornata è stato dato spazio alle attività che vedono impegnati i ricercatori e il personale amministrativo ISP in diversi ambiti, dai Progetti PNRR, ai Gruppi di Lavoro a supporto dell’Istituto, all’accesso e gestione della Base Dirigibile Italia, alla costituzione del Polar Hub ed, infine, alla gestione amministrativa. La galleria dei poster è stata allestita con 35 lavori.
Agenda
- DOI:10.53132/CNR-ISP.2024.BOOK.ABS.15 - Book of Abstract (italiano)
01 - AT1: Contaminanti e Ecosistemi
DOI:10.53132/CNR-ISP.2024.OPR.ECO.VAR.38
02 - AT2: Paleoclima e Paleoambienti
DOI:10.53132/CNR-ISP.2024.OPR.PAL.VAR.39
03 - AT3: Cambiamenti dei Sistemi Polari
DOI:10.53132/CNR-ISP.2024.OPR.GCC.VAR.40
04 - AT4: Osservazioni della Terra e Modellistica
DOI:10.53132/CNR-ISP.2024.OPR.MOD.VAR.41
05 - AT5: Bioscienze
DOI:10.53132/CNR-ISP.2024.OPR.BIO.VAR.42
06 - The European Marine Biological Resource Centre-Italy (EMBRC-IT) e il PNRR EMBRC-Unlocking the Potential for Health and Food from the seas (EMBRC-UP) una overview
DOI:10.53132/CNR-ISP.2024.OPR.BIO.EUR.43
07 - EMBRC-Unlocking the Potential for Health and Food from the seas (EMBRC-UP) il contributo di ISP
DOI:10.53132/CNR-ISP.2024.OPR.BIO.OCM.44
08 - Banche dati polari e Italian Integrated Environmental Research Infrastructures System (ITINERIS) il contributo di ISP
DOI:10.53132/CNR-ISP.2024.OPR.VAR.ITA.45
09 - Sicilian Micro and Nano Technology Research and Innovation Center (SAMOTHRACE) il contributo di ISP
DOI:10.53132/CNR-ISP.2024.OPR.TECH.ITA.46
10 - National Biodiversity Future Center (NBFC) il contributo di ISP
DOI:10.53132/CNR-ISP.2024.OPR.BIO.ITA.47
11 - La gestione amministrativa di ISP avanzamenti e criticità
12 - Del GdL Comunicazione e la perpetua ricerca di informazioni
DOI:10.53132/CNR-ISP.2024.OPR.COM.VAR.48
13 - Gruppo di Lavoro Relazioni Internazionali di ISP avanzamenti e prospettive future
DOI:10.53132/CNR-ISP.2024.OPR.VAR.49
14 - Dirigibile Italia statistiche, accesso e gestione della Base
DOI:10.53132/CNR-ISP.2024.OPR.VAR.EUR.50
15 - Il Polar Hub
5 Aprile 2024
Un recente studio pubblicato su Science, condotto da un team internazionale di ricercatori che ha coinvolto l'Italia attraverso l'Istituto di Scienze Polari (CNR-ISP) e l’Istituto di Scienze Marine (CNR-ISMAR), ha dimostrato che l'oceano tropicale ha guadagnato ossigeno durante il Massimo Termico del Paleocene-Eocene (comunemente chiamato PETM). Durante questo breve intervallo di tempo nella storia della Terra, avvenuto circa 56 milioni di anni fa, le temperature medie sono aumentate fino a sei gradi in poche migliaia di anni. Simone Moretti (CNR-ISP) - DOI: /10.1126/science.adh4893
Immagine - (sedimenti marini profondi prelevati durante le campagne ODP utilizzati per lo studio. La dimensione dei gusci di foraminiferi fossili e gli isotopi dell’azoto applicati sulla loro matrice carbonatica ha mostrato una ossigenazione degli oceani durante il PET)
5 Aprile 2024
Un recente studio pubblicato su Science, condotto da un team internazionale di ricercatori che ha coinvolto l'Italia attraverso l'Istituto di Scienze Polari (CNR-ISP) e l’Istituto di Scienze Marine (CNR-ISMAR), ha dimostrato che l'oceano tropicale ha guadagnato ossigeno durante il Massimo Termico del Paleocene-Eocene (comunemente chiamato PETM). Durante questo breve intervallo di tempo nella storia della Terra, avvenuto circa 56 milioni di anni fa, le temperature medie sono aumentate fino a sei gradi in poche migliaia di anni. Simone Moretti (CNR-ISP)
Immagine - (sedimenti marini profondi prelevati durante le campagne ODP utilizzati per lo studio. La dimensione dei gusci di foraminiferi fossili e gli isotopi dell’azoto applicati sulla loro matrice carbonatica ha mostrato una ossigenazione degli oceani durante il PET)
3 Aprile 2024
Un articolo scientifico sullo stato delle conoscenze sulla contaminazione da plastica in Antartide pubblicato da Gabriella Caruso (CNR-ISP Messina) in collaborazione con Elisa Bergami dell’Università di Modena e Reggio-Emilia, Neelu Singh del Norwegian Polar Institute (Longyearbyen, Norway) e Ilaria Corsi dell’Università degli Studi di Siena è stato premiato come il miglior articolo del 2023 dalla rivista internazionale Water Biology and Security. L'articolo riporta lo stato attuale delle conoscenze sulla contaminazione da plastica in Antartide. Frammenti di plastica di diversa dimensione sono stati trovati in organismi antartici terrestri e marini, suscitando preoccupazioni riguardo i possibili effetti avversi sulla biodiversità e sulle funzioni degli ecosistemi. L'articolo conclude con i gaps conoscitivi ancora esistenti per quanto concerne il trasporto delle plastiche in Antartide e gli impatti ad esse associati e sulle priorità per futuri studi. - Gabriella Caruso (CNR-ISP)
Ministero dell'Universita e Ricerca
Programma Ricerche Artico
Programma Nazionale di Ricerca in Antartide
Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
L'Italia e l’Artico
L’Italia e l’Antartide