7 Ottobre 2021
Un team internazionale guidato da scienziate e scienziati dell’Università Ca’ Foscari Venezia e dell’Istituto di Scienze Polari (CNR-ISP) ha letto, nei composti chimici depositati nel ghiaccio, l’andamento degli incendi di cinquemila anni.
Comunicato CNR
DOI:10.5194/cp-17-1533-2021 - (Andrea Spolaor CNR-ISP)
7 Ottobre 2021
Un team internazionale guidato da scienziate e scienziati dell’Università Ca’ Foscari Venezia e dell’Istituto di Scienze Polari (CNR-ISP) ha letto, nei composti chimici depositati nel ghiaccio, l’andamento degli incendi di cinquemila anni.
Comunicato CNR
DOI:10.5194/cp-17-1533-2021 - (Andrea Spolaor CNR-ISP)
Dear colleagues,
it’s time to think about your application to the next TA/RA INTERACT Call, dedicated to projects taking place in Spring/Summer 2022 and Autumn/Winter 2022-23 in Arctic bases. We are really happy to inform you that the Italian Arctic Station Dirigibile Italia of National Research Council (CNR) within the INTERACT access program can be one of your scientific destinations, making its laboratories in person (TA) and remotely (RA) accessible to researchers from countries that do not have access to the Arctic. In particular, in the area where our Station is located, Ny-Ålesund, Svalbard. To participate at the Open Call for projects, please read the call at the following link: https://eu-interact.org/accessing-the-arctic/tacall/.
Moreover, remember the following dates in order to be evaluated for this INTERACT call:
Call open: 1st October – 30th November (deadline)
Access decisions will be sent to applicants by 25th March 2022.
We are looking forward to seeing your application.
Italian INTERACT III Programme Working Group
Pubblicato su Frontiers in Microbiology uno studio il cui scopo è stato testare la capacità di un consorzio batterico (BC) preselezionato di migliorare il processo di rimozione del tensioattivo anionico SLES dai terreni provenienti dallo scavo meccanizzato in sotterraneo, dove vengono utilizzate ingenti quantità di agenti schiumogeni. Indagini combinate di bioaccrescimento, biodegradazione ed ecotossicologiche (batterio Aliivibrio fischeri), hanno dimostrato che l’utilizzo del BC accelera di circa sei volte la degradazione del tensioattivo contenuto nel terreno appena scavato rispetto alla biodegradazione naturale, ottenendo un materiale non ecotossico in poche ore che può essere riutilizzato prontamente ed in sicurezza come sottoprodotto per diversi scopi, con significativi benefici economici e ambientali.
Published on Frontiers in Microbiology a study whose purpose was to test the capability of a pre-selected bacterial consortium (BC) to enhance the removal process of the anionic surfactant SLES from the soil debris produced during the mechanized underground excavation, where large quantities of foaming agents are used. Combined bio-augmentation, biodegradation and ecotoxicological (bacterium Aliivibrio fischeri) investigations, have shown that the use of BC accelerates by about six times the degradation of the surfactant contained in the freshly excavated soil compared to natural biodegradation, obtaining a non-ecotoxic material that can be promptly and safely reused as a by-product for various purposes, with significant economic and environmental benefits. DOI:10.3389/fmicb.2021.740118 (Luisa Patrolecco CNR-ISP)
14 Settembre 2021
Conclusa la campagna della nave rompighiaccio N/R Laura Bassi. La nave, di proprietà dell’OGS, ha svolto operazioni di posa e manutenzione di strumentazione oceanografica nelle acque delle Isole Svalbard. Sono stati coinvolti circa 40 ricercatori di OGS e CNR. Geofisica e oceanografia sono al centro delle attività dei tre grandi progetti della missione, coordinati rispettivamente da Renata Lucchi (OGS), Maurizio Azzaro (CNR-ISP) e da Laura Ghigliotti (CNR-IAS), finanziati dal PRA (Programma di Ricerca in Artico).
Pubblicato su Frontiers in Microbiology uno studio il cui scopo è stato testare la capacità di un consorzio batterico (BC) preselezionato di migliorare il processo di rimozione del tensioattivo anionico SLES dai terreni provenienti dallo scavo meccanizzato in sotterraneo, dove vengono utilizzate ingenti quantità di agenti schiumogeni. Indagini combinate di bioaccrescimento, biodegradazione ed ecotossicologiche (batterio Aliivibrio fischeri), hanno dimostrato che l’utilizzo del BC accelera di circa sei volte la degradazione del tensioattivo contenuto nel terreno appena scavato rispetto alla biodegradazione naturale, ottenendo un materiale non ecotossico in poche ore che può essere riutilizzato prontamente ed in sicurezza come sottoprodotto per diversi scopi, con significativi benefici economici e ambientali.
DOI:10.3389/fmicb.2021.740118 (Luisa Patrolecco CNR-ISP)
Published on Frontiers in Microbiology a study whose purpose was to test the capability of a pre-selected bacterial consortium (BC) to enhance the removal process of the anionic surfactant SLES from the soil debris produced during the mechanized underground excavation, where large quantities of foaming agents are used. Combined bio-augmentation, biodegradation and ecotoxicological (bacterium Aliivibrio fischeri) investigations, have shown that the use of BC accelerates by about six times the degradation of the surfactant contained in the freshly excavated soil compared to natural biodegradation, obtaining a non-ecotoxic material that can be promptly and safely reused as a by-product for various purposes, with significant economic and environmental benefits.
1 Settembre 2021
In this review manuscript, the rationale and available evidence for linking the halogens bromine and iodine found in polar snow and ice to sea-ice extent is described. Overall, there is a growing body of evidence supporting the application of bromine to sea-ice reconstructions, and the use of iodine to reconstruct marine biological activity mediated in part by sea-ice extent. Aspects regarding halogen transport and retention in polar snow and ice, currently poorly understood, are fully considered to identify knowledge gaps existing in the current understanding of spatial and temporal variability of halogen distributions in the polar regions. Future steps for establishing reliable and constructive sea-ice reconstructions based on bromine and iodine as observed in snow and ice cores are also discussed.
In questa review, viene descritta la logica e le evidenze disponibili per collegare gli alogeni, bromo e iodio, trovati nella neve e nelle carote di ghiaccio polari, all'estensione del ghiaccio marino. Nel complesso, vi è un numero crescente di prove a sostegno dell'applicazione del bromo alle ricostruzioni del ghiaccio marino nel passato e dell'uso dello iodio per ricostruire l'attività biologica marina mediata in parte dall'estensione del ghiaccio marino stesso. Gli aspetti riguardanti il trasporto e la ritenzione degli alogeni nella neve e nelle carote di ghiaccio, attualmente poco conosciuti, sono presi in considerazione per identificare i gap scientifici esistenti nel comprendere la loro variabilità spaziale e temporale nelle regioni polari. Sono inoltre discussi i passi futuri per stabilire ricostruzioni di ghiaccio marino affidabili e costruttive basate su bromo e iodio, come osservato nelle carote di neve e ghiaccio.
DOI:10.1016/j.quascirev.2021.107133 - (Andrea Spolaor CNR-ISP)
27 Agosto 2021
A new manuscript published in Atmospheric Chemistry and Physics (ACP) present the daily and seasonal variability in black carbon (BC) in surface snow inferred from two specific experiments based on the hourly and daily time resolution sampling during the Arctic spring in Svalbard. The data sets give the opportunity to evaluate the associations between the observed surface snow BC mass concentration and a set of predictors corresponding to the considered meteorological and snow physico-chemical parameters.
Un nuovo manoscritto pubblicato su Atmospheric Chemistry and Physics (ACP) presenta la variabilità giornaliera e stagionale del black carbon (BC) nella neve superficiale dedotta da due esperimenti specifici basati sul campionamento a risoluzione oraria e giornaliera durante la primavera artica alle Svalbard. I set di dati danno l'opportunità di valutare le associazioni tra la concentrazione di massa BC della neve superficiale osservata e un insieme di predittori corrispondenti ai parametri meteorologici e fisico-chimici della neve considerati.
DOI:10.5194/acp-21-12479-2021 - (Andrea Spolaor CNR-ISP)
Il presidente del CNR, prof.ssa Maria Chiara Carrozza, ha voluto incontrare il personale dell’Istituto di Scienze Polari (CNR-ISP) e dell’Istituto di Scienze Marine (CNR-ISMAR). L’incontro è avvenuto il 17 settembre 2021 presso la sede di ISMAR. Causa COVID la partecipazione in presenza è stata consentita ad un numero limitato di persone. Tutti hanno però avuto la possibilità di seguire la giornata di visita e la presentazione delle attività di ricerca dei due istituti collegandosi da remoto.
The President of the CNR, Prof. Maria Chiara Carrozza, visiting the CNR institutes based in Venice The President met the staff of the Institute of Polar Science (CNR-ISP) and the Institute of Marine Science (CNR-ISMAR). The meeting took place on 17 September 2021 at the ISMAR headquarters. Due to COVID, attendance in person was limited. However, everyone was able to follow the day's visit and the presentation of the research activities of the two institutes by remote connection.
(Galleria fotografica - Credits CNR-ISMAR)
Roma - Città dell'Altra Economia - Dove nessuno è mai giunto prima ma gli scienziati si!
La ricerca in ambienti remoti e ostili all'uomo da sempre affascina e attira la nostra attenzione. Questi ambienti, considerati puri poiché lontani da fonti di inquinamento (luminoso, acustico e di altro tipo), possono fornirci informazioni importanti in ambito scientifico. Le ricercatrici e i ricercatori della sede romana del CNR-ISP hanno mostrato alcune delle più affascinanti attività che si svolgono in queste zone remote della Terra. Durante l'evento è stato predisposto un collegamento con i ricercatori presso la Base di Ricerca del CNR-ISP Dirigibile Italia a Ny-Ålesund (Isole Svalbard - Artico). Nello stand dedicato al CNR era presente anche la mostra Artide-Antartide messa a disposizione dal DTA e dall’ENEA UTA.
All'evento hanno collaborato Rosamaria Salvatori, Nicoletta Ademollo, Sabina di Franco, Emiliana Valentini, Paolo Plini (CNR-ISP), Angelo Domesi ed Alessandro Cirioni (Area della Ricerca ROMA1) e di Giulio Esposito (CNR-IIA). In collegamento da Ny-Alesund erano presenti Angelopietro Viola, Marco Casula (CNR-ISP), Federico Scoto, Gianluca Pappacogli (CNR-ISAC), Sara Giansiracusa (Ca'Foscari), Daniele Cavazza, Ombretta Pinazza (INFN).
Bologna - Oceano e cambiamenti climatici
Laboratorio didattico. L’attività antropica sta cambiando profondamente il clima della Terra, con conseguenze disastrose per gli ecosistemi terrestri e marini. Il rilascio di enormi quantità di anidride carbonica in atmosfera a causa soprattutto dell’utilizzo di combustibili fossili ha portato i livelli di CO_2 in atmosfera a concentrazioni superiori a 400 ppm, valori mai raggiunti negli ultimi 3 milioni di anni, come testimoniato dagli archivi naturali del clima (carote di ghiaccio, sedimenti marini, coralli). Questi archivi naturali ci aiutano a ricostruire le variazioni del passato geologico e comprendere meglio il cambiamento climatico attuale. Le ricercatrici e i ricercatori hanno raccontato i segreti di questi archivi del clima, le metodologie di studio e i risultati ottenuti nel corso degli anni.
All'evento hanno collaborato Lucilla Capotondi, Alessandro Remia, Stefania Romano, Valerio Funari, Giorgio Castellan, Matthias Lopez Correa (CNR-ISMAR) e Paolo Montagna (CNR-ISP).
Ministero dell'Universita e Ricerca
Programma Ricerche Artico
Programma Nazionale di Ricerca in Antartide
Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
L'Italia e l’Artico
L’Italia e l’Antartide
CNR-ISP
National Research Council
Institute of Polar Sciences
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