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Nel corso di tale evento, che fa parte degli eventi del Centenario del CNR, studenti delle scuole superiori, docenti ed amministratori locali parteciperanno ad un incontro in cui si parlerà delle attività di ricerca svolte dal personale del CNR all’interno dei laboratori dell’area territoriale del Consiglio nazionale delle ricerche.
In tale contesto, i ricercatori di CNR-ISP Roma-Montelibretti (Francesca Spataro, Jasmin Rauseo, Tanita Pescatore, Paolo Plini, Rosamaria Salvatori, Sabina di Franco, Emiliana Valentini) presenteranno una mostra dal titolo Tra i ghiacci polari per studiare la Terra dove tramite pannelli e filmati saranno illustrati le caratteristiche, similitudini e peculiarità delle aree polari e le attività di ricerca svolte. Programma 27 settembre 2023  -  Mappa

Map of the study area. The red circles represent the sampling points along the Kongsfjorden (St1-St8) and the outer basin of the fjord (O1 and O2). Map obtained from the Norwegian Polar Institute18 Dicembre 2024

Un recente studio condotto da ricercatrici del CNR-ISP (sede di Roma) e pubblicato sulla rivista Marine Pollution Bulletin ha svelato nuove e preoccupanti evidenze sulla presenza di contaminanti organici persistenti nei sedimenti marini del Kongsfjorden, nelle Isole Svalbard - Artico. La ricerca, che si è sviluppata nell’arco di cinque anni (2018-2022), ha identificato sia contaminanti banditi da tempo, come PCB, DDT e HCH, sia sostanze ancora in uso, tra cui pesticidi di uso corrente. L’indagine ha inoltre permesso di tracciare l’origine e analizzare la distribuzione spaziale e temporale di questi composti nell’ecosistema del fiordo artico. Particolarmente rilevante è stata la scoperta di pesticidi come clorpirifos e dacthal, mai rilevati prima nei sedimenti marini artici. Questi risultati sollevano gravi interrogativi sulla salute degli ecosistemi marini dell’Artico e ribadiscono l’urgenza di approfondire l’impatto di tali contaminanti sul fragile equilibrio del Kongsfjorden. Ciò assume ulteriore importanza alla luce del fatto che, nonostante gli sforzi internazionali per limitare l’uso di sostanze pericolose, molti contaminanti vietati continuano a essere rinvenuti persino in aree remote come l’Artico. Questo studio rappresenta un monito sui rischi globali legati alla persistenza di queste sostanze e sul loro potenziale impatto a lungo termine sugli ecosistemi più vulnerabili del pianeta. (English version)
Tanita Pescatore, Luisa Patrolecco (CNR-ISP) - Persistent organic pollutants (POPs) in marine sediments of the Arctic fjord Kongsfjorden, Svalbard Islands doi.org/10.1016/j.marpolbul.2024.117407

Valentini Emiliana Laureata in Scienze biologiche (2006) presso l'Università Sapienza di Roma, ha conseguito il Dottorato in Ecologia e gestione delle Risorse Naturali (2013) presso l’Università Tuscia di Viterbo.
È entrata recentemente come ricercatrice al CNR presso l’Istituto di Scienze Polari (2020) nella sede di Roma (Montelibretti) ed è docente di Telerilevamento e GIS per il Corso di Laurea Magistrale in Ecobiologia all’Università Sapienza di Roma.
Ha iniziato la sua attività scientifica con studi sugli impatti antropici in ambienti marini e costieri e nel 2011 è entrata a tempo pieno ed indeterminato nel team di collaboratori tecnici della ricerca dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale come esperta in ecologia ed applicazioni geospaziali ai monitoraggi ambientali. La sua ricerca spazia dalla sfera terrestre a quella acquatica ed include l’uso di principi e tecniche di telerilevamento e analisi spaziale nei campi dell’ecologia, geografia e scienze ambientali. Sviluppa modelli integrati per la valutazione dei servizi eco sistemici, la stima del capitale naturale ed il monitoraggio delle risorse naturali prendendo in considerazione le interazioni della bio-geosfera a diverse scale e considerando i pattern spaziali ed i processi temporali che caratterizzano il paesaggio. Ha esperienza in progetti di ricerca e di capacity building nazionali ed internazionali, nella realizzazione di pubblicazioni e nella divulgazione in contesti scientifici. Partecipa attivamente al gruppo di lavoro GEOBON Ecosystem Structure e a tavoli tecnici di supporto al programma Europeo Copernicus e Space Economy nazionale.

Valutazione della compatibilità ambientale di terre provenienti dallo scavo meccanizzato in sotterraneo

10 Maggio 2021

Pubblicati su Environmental Science and Pollution Research e Water due studi finalizzati a valutare l’eco-compatibilità delle terre prodotte durante lo scavo meccanizzato in sotterraneo per la realizzazione di grandi opere ingegneristiche (ad es. tunnel ferroviari) e contenenti ingenti quantità di prodotti schiumogeni utilizzati come lubrificanti nel processo di scavo (in particolare il tensioattivo anionico SLES). Indagini combinate su persistenza ambientale del tensioattivo e possibili effetti ecotossicologici su diversi organismi acquatici e terrestri, consentono di poter riutilizzare tali terre anche per scopi ambientali senza rischi per gli ecosistemi, recuperando una risorsa naturale non rinnovabile, nel contesto dell’economia circolare, ed evitando la produzione di rifiuti. (Luisa Patrolecco CNR-ISP) (Leggi tutto .....)

Valutazione della compatibilità ambientale di terre provenienti dallo scavo meccanizzato in sotterraneo

10 Maggio 2021

Pubblicati su Environmental Science and Pollution Research e Water due studi finalizzati a valutare l’eco-compatibilità delle terre prodotte durante lo scavo meccanizzato in sotterraneo per la realizzazione di grandi opere ingegneristiche (ad es. tunnel ferroviari) e contenenti ingenti quantità di prodotti schiumogeni utilizzati come lubrificanti nel processo di scavo (in particolare il tensioattivo anionico SLES). Indagini combinate su persistenza ambientale del tensioattivo e possibili effetti ecotossicologici su diversi organismi acquatici e terrestri, consentono di poter riutilizzare tali terre anche per scopi ambientali senza rischi per gli ecosistemi, recuperando una risorsa naturale non rinnovabile, nel contesto dell’economia circolare, ed evitando la produzione di rifiuti. (Luisa Patrolecco CNR-ISP) (Leggi tutto .....)

Vardè Massimiliano Nato a Vibo Valentia. Attualmente Ricercatore (tempo indeterminato) presso l’Istituto di Scienze Polari del CNR sede di Venezia da giugno 2019.
   - Laurea in Chimica,
   - Master di II livello presso il Dipartimento di Ingegneria Chimica
   - Scuola di Dottorato in Ingegneria Chimica, Ambientale e della Sicurezza (Università degli Studi di Roma “La Sapienza”), e Scuola di Dottorato in Scienze Chimiche presso l’Università di Ferrara dove ha conseguito il Dottorato di Ricerca.

Ha insegnato Chimica Generale e Inorganica, e Chimica Organica presso l’Università di Roma “La Sapienza” come Professore a contratto (2008-2019).

Precedentemente ha svolto attività di ricerca presso:
   - Istituto per la Dinamica dei Processi Ambientali (CNR-IDPA) sede di Venezia,
   - Istituto sull’Inquinamento Atmosferico (CNR-IIA) sede di Montelibretti (Roma), e successivamente sede di Rende (Cosenza),
   - Istituto di Igiene “G. Sanarelli”/Dipartimento di Sanità Pubblica (Università di Roma “La Sapienza”).

Ha collaborato con differenti gruppi di ricerca in Italia e all'estero, sviluppando e ottimizzando strategie di campionamento attivo e passivo in atmosfera e metodi chimico-analitici per la determinazione di macro-elementi e microinquinanti organici e inorganici (Diossine, Furani, Policlorobifenili, Idrocarburi policiclici aromatici, Composti organici volatili e metalli pesanti). Ha utilizzato metodi cromatografici su matrici come emissioni industriali, aria ambiente, particolato atmosferico, deposizioni atmosferiche e acque (di mare e naturali).
I suoi interessi si sono focalizzati sulla quantificazione a bassi livelli di concentrazione dei contaminanti, studiando il loro trasporto, la dinamica, il destino e gli impatti ambientali, in aree urbane, rurali e remote. Negli ultimi anni si è concentrato sulla determinazione del mercurio a livelli di ultra-traccia usando tecniche di fluorescenza atomica, in atmosfera, nelle deposizioni atmosferiche, e nelle acque. Nell’ambito del progetto Global Mercury Observation System (GMOS) coordinato dal CNR-IIA, è stato responsabile delle misure del mercurio nelle deposizioni atmosferiche.

Al CNR-ISP, è membro del gruppo di lavoro per la gestione della logistica e delle attività di ricerca presso l'osservatorio di alta quota di Col Margherita (MRG) nelle Alpi orientali (Dolomiti Bellunesi), stazione all'interno del progetto iGosp (Integrated Global Observing Systems for Persistent Pollutants, del programma europeo ERA-PLANET (2017-2020). Ha preso parte a numerose campagne di misure in Italia e all’estero, ad una campagna oceanografica (Med-Oceanor) nel Mar Mediterraneo a bordo della nave oceanografica Urania come Capo-Missione e alle attività di ricerca (progetto iCUPE - Integrative and Comprehensive Understanding on Polar Environments) presso la Stazione Artica “Dirigibile Italia” del CNR come “Acting Station Leader” e “Field Scientist” a Ny Ålesund, isole Svalbard (Norvegia) (4 spedizioni, 2018-2022).
Per il triennio 2022-2025, è stato eletto come RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria) e come RLS (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza) per gli Istituti di Ricerca CNR del territorio di Venezia.

Pubblicazioni    Google Scholar    Research gate

Dove: CNR-ISP Sede di Bologna
Tipologia: Tirocinio, Tesi di Laurea
Titolo: Variabilità dei flussi di materiale particellato nel mare Adriatico Meridionale
Tutor/Docente di riferimento: Dr. Stefano Miserocchi, tel. 051 639880, e-mail: stefano.miserocchi AT cnr.it

27 Agosto 2021

A new manuscript published in Atmospheric Chemistry and Physics (ACP) present the daily and seasonal variability in black carbon (BC) in surface snow inferred from two specific experiments based on the hourly and daily time resolution sampling during the Arctic spring in Svalbard. The data sets give the opportunity to evaluate the associations between the observed surface snow BC mass concentration and a set of predictors corresponding to the considered meteorological and snow physico-chemical parameters.

Un nuovo manoscritto pubblicato su Atmospheric Chemistry and Physics (ACP) presenta la variabilità giornaliera e stagionale del black carbon (BC) nella neve superficiale dedotta da due esperimenti specifici basati sul campionamento a risoluzione oraria e giornaliera durante la primavera artica alle Svalbard. I set di dati danno l'opportunità di valutare le associazioni tra la concentrazione di massa BC della neve superficiale osservata e un insieme di predittori corrispondenti ai parametri meteorologici e fisico-chimici della neve considerati.
DOI:10.5194/acp-21-12479-2021 - (Andrea Spolaor CNR-ISP)

27 Agosto 2021

A new manuscript published in Atmospheric Chemistry and Physics (ACP) present the daily and seasonal variability in black carbon (BC) in surface snow inferred from two specific experiments based on the hourly and daily time resolution sampling during the Arctic spring in Svalbard. The data sets give the opportunity to evaluate the associations between the observed surface snow BC mass concentration and a set of predictors corresponding to the considered meteorological and snow physico-chemical parameters.

Un nuovo manoscritto pubblicato su Atmospheric Chemistry and Physics (ACP) presenta la variabilità giornaliera e stagionale del black carbon (BC) nella neve superficiale dedotta da due esperimenti specifici basati sul campionamento a risoluzione oraria e giornaliera durante la primavera artica alle Svalbard. I set di dati danno l'opportunità di valutare le associazioni tra la concentrazione di massa BC della neve superficiale osservata e un insieme di predittori corrispondenti ai parametri meteorologici e fisico-chimici della neve considerati.
DOI:10.5194/acp-21-12479-2021 - (Andrea Spolaor CNR-ISP)

Dove siamo: l’Istituto di Scienze Polari occupa il piano 2 dell’edifico DELTA nel nuovo Campus Scientifico dell’Università Ca’ Foscari Venezia in via Torino 155, Venezia-Mestre. Il nuovo Campus Scientifico di Mestre è un moderno complesso edilizio composto da cinque nuovi edifici, da due edifici preesistenti e da una nuova residenza universitaria.
 
Come raggiungerci: coordinate GPS: Lat. 45°, 477790 - Long. 12°, 254480 - UTM 33N 285419-5039695 - MAPPA
- in treno: stazione di Venezia-Mestre, autobus Nr. 31H, fermata Torino-Università, oppure Nr. 43, fermata Torino-Università. Dall’Istituto verso la stazione di Venezia-Mestre autobus Nr. 32H oppure Nr. 43. Stazione di Porto Marghera poi 10-15 min a piedi;
- in auto: l’Istituto è raggiungibile in automobile con la possibilità di parcheggiare temporaneamente all’interno del campus. Provenendo da Padova, uscita per Venezia, 8 min, 5.3 Km;
- in aereo: l’aeroporto più vicino è l’Aeroporto Marco Polo di Venezia. Dall’aeroporto autobus Nr. 15 (fino a Stazione FS), quindi autobus Nr. 31H, fermata Torino-Università, oppure Nr. 43, fermata Torino-Università.

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