Laurea in Fisica; Scuola di Perfezionamento in Ingegneria Marittima e Costiera; Dirigente di Ricerca CNR dal 2020. Si è occupato di modellazione di onde da vento e dei processi fisici tipici della fascia costiera con particolare riferimento al trasporto di sedimenti. Gli strumenti prevalentemente utilizzati sono modelli numerici di onde e di trasporto di sedimenti, anche accoppiati a modelli di circolazione 3-D. Si è anche interessato dello studio delle variazioni di clima ondoso dovute a cambiamenti climatici e del loro impatto sulla vulnerabilità costiera ed alla individuazione di indicatori per la gestione integrata della fascia costiera, alla modellizzazione di eventi meteomarini estremi. Si occupa inoltre di misure e restituzione di spettri ondosi mediante tecniche stereoscopiche.
E' stato Responsabile Scientifico di numerosi progetti nazionali ed internazionali ed è coautore di più di 80 lavori su riviste ISI e di oltre 150 comunicazioni a convegni. E'co-editore di MEDATLAS: Wind and Wave Atlas of the Mediterranean Sea ed è stato cotitolare di 2 brevetti CNR.
Scopus - Author ID: 7004338399 Google Scholar Research Gate
Scoping Workshop: Toward Implementing an Antarctic RCC-Network
Bologna, Italy, 7-9 October 2019
The World Meteorological Organization (WMO) is fostering the establishment of Regional Climate Centres (RCCs) for the Polar Regions.
Assegnista di Ricerca (Senior) nell’ambito del progetto europeo H2020 Beyond EPICA Oldest Ice Core: 1,5 Myr of greenhouse gas –climate feedbacks.
Laurea Magistrale in Scienze Geofisiche (Università di Catania) e Dottorato di Ricerca in Scienza e Gestione dei Cambiamenti Climatici (Ca’ Foscari-Venezia).
La sua linea di ricerca si concentra principalmente su due ambiti: i) la ricostruzione delle condizioni climatiche ed ambientali del passato attraverso l'analisi di carote di ghiaccio e ii) lo studio delle proprietà chimico-fisiche del manto nevoso stagionale in ambiente artico.
Attualmente si occupa dell’analisi di matrici glaciali provenienti da regioni polari ed alpine (quali carote di ghiaccio, neve, e firn), tramite l’utilizzo di tecniche di spettrometria di massa per la determinazione di elementi in traccia in essi contenuti. È interessato in particolare allo studio di alogeni (bromo e iodio) in record glaciali, ed al loro legame con le fluttuazioni del ghiaccio marino stagionale, nonché allo studio dei cicli biogeochimici di metalli pesanti, composti organici, black carbon, mercurio e microplastiche nella criosfera Artica. Dal 2018 fa parte del team italiano di Ice Memory, un progetto di ricerca internazionale che mira alla salvaguardia delle informazioni climatiche preservate nei ghiacciai montani di tutto il mondo. Dal 2019 è responsabile del programma di monitoraggio chimico-fisico della copertura nevosa a Ny-Ålesund (Isole Svalbard). Nelle stagioni 2023-24 e 2024-25 ha partecipato al progetto di ricerca internazionale Beyond Epica Oldest Ice, svoltosi nel plateau Antartico presso il campo remoto di Little Dome C (LDC), dove ha contribuito alle operazioni di processamento della carota di ghiaccio estratta. Nella sua carriera ha partecipato a decine di spedizioni scientifiche in aree polari, sia in Artico (Svalbard, Alaska), che in Antartide (LDC), nonché in aree alpine di alta quota (>4200m), e in ambienti glaciali ipogei. Ha contribuito, in qualità di primo autore o co-autore, ad oltre 20 articoli scientifici pubblicati in riviste internazionali peer-review.
https://orcid.org/0000-0003-2498-3227 Google Scholar
1 Settembre 2021
In this review manuscript, the rationale and available evidence for linking the halogens bromine and iodine found in polar snow and ice to sea-ice extent is described. Overall, there is a growing body of evidence supporting the application of bromine to sea-ice reconstructions, and the use of iodine to reconstruct marine biological activity mediated in part by sea-ice extent. Aspects regarding halogen transport and retention in polar snow and ice, currently poorly understood, are fully considered to identify knowledge gaps existing in the current understanding of spatial and temporal variability of halogen distributions in the polar regions. Future steps for establishing reliable and constructive sea-ice reconstructions based on bromine and iodine as observed in snow and ice cores are also discussed.
In questa review, viene descritta la logica e le evidenze disponibili per collegare gli alogeni, bromo e iodio, trovati nella neve e nelle carote di ghiaccio polari, all'estensione del ghiaccio marino. Nel complesso, vi è un numero crescente di prove a sostegno dell'applicazione del bromo alle ricostruzioni del ghiaccio marino nel passato e dell'uso dello iodio per ricostruire l'attività biologica marina mediata in parte dall'estensione del ghiaccio marino stesso. Gli aspetti riguardanti il trasporto e la ritenzione degli alogeni nella neve e nelle carote di ghiaccio, attualmente poco conosciuti, sono presi in considerazione per identificare i gap scientifici esistenti nel comprendere la loro variabilità spaziale e temporale nelle regioni polari. Sono inoltre discussi i passi futuri per stabilire ricostruzioni di ghiaccio marino affidabili e costruttive basate su bromo e iodio, come osservato nelle carote di neve e ghiaccio.
DOI:10.1016/j.quascirev.2021.107133 - (Andrea Spolaor CNR-ISP)
1 Settembre 2021
In this review manuscript, the rationale and available evidence for linking the halogens bromine and iodine found in polar snow and ice to sea-ice extent is described. Overall, there is a growing body of evidence supporting the application of bromine to sea-ice reconstructions, and the use of iodine to reconstruct marine biological activity mediated in part by sea-ice extent. Aspects regarding halogen transport and retention in polar snow and ice, currently poorly understood, are fully considered to identify knowledge gaps existing in the current understanding of spatial and temporal variability of halogen distributions in the polar regions. Future steps for establishing reliable and constructive sea-ice reconstructions based on bromine and iodine as observed in snow and ice cores are also discussed.
In questa review, viene descritta la logica e le evidenze disponibili per collegare gli alogeni, bromo e iodio, trovati nella neve e nelle carote di ghiaccio polari, all'estensione del ghiaccio marino. Nel complesso, vi è un numero crescente di prove a sostegno dell'applicazione del bromo alle ricostruzioni del ghiaccio marino nel passato e dell'uso dello iodio per ricostruire l'attività biologica marina mediata in parte dall'estensione del ghiaccio marino stesso. Gli aspetti riguardanti il trasporto e la ritenzione degli alogeni nella neve e nelle carote di ghiaccio, attualmente poco conosciuti, sono presi in considerazione per identificare i gap scientifici esistenti nel comprendere la loro variabilità spaziale e temporale nelle regioni polari. Sono inoltre discussi i passi futuri per stabilire ricostruzioni di ghiaccio marino affidabili e costruttive basate su bromo e iodio, come osservato nelle carote di neve e ghiaccio.
DOI:10.1016/j.quascirev.2021.107133 - (Andrea Spolaor CNR-ISP)
Twenty years after ESA’s 2003 workshop on Coastal and Marine applications of SAR (ESA SP-565), the SeaSAR workshop is returning to Svalbard from 2-6 May 2023.
The format of the workshop will be similar to the 2003 workshop and will be organized around keynote presentations and thematic discussions.
Lanciata la seconda call per l’accesso Trans-Nazionale (TNA) alle facilities di ACTRIS, nell’ambito del progetto europeo ACTRIS IMP.
Ricercatori, dottorandi, studenti e imprese potranno accedere ai servizi innovativi di 11 facility europee dell'infrastruttura di ricerca ACTRIS per condurre ricerche ed esperimenti su aerosol, nubi e gas in traccia e studiare il loro ruolo nei processi climatici.
In ragione delle misure COVID-19 e di possibili vincoli sulla mobilità fisica, sono particolarmente incoraggiati i progetti che prevedono accesso remoto oltre che in presenza. Formulario di candidatura, compilabile online.
Proposal deadline: 15 November 2021
Laureato in Geoscienze all'Università di Trieste. Attualmente dottorando in Scienze Polari presso l'Università Ca' Foscari nell'ambito del progetto Local Glaciers Sisimiut (LoGS).
La sua ricerca si focalizza sullo studio della criosfera polare e alpina in chiave climatica, paleoclimatica e geomorfologica, tramite il supporto di rilievi glaciologici tradizionali e telerilevamento.
ISP - Sede di Bologna
Responsabile
Dr Stefano Miserocchi
E-mail: responsabile_bo AT cnr.it
c/o Area della Ricerca di Bologna
Via P. Gobetti, 101 - 40129 Bologna (BO)
Tel: +39 051 6398 880
Fax: +39 051 6398 939
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ISP - Sede di Roma
Responsabile
Dr.ssa Luisa Patrolecco
E-mail: responsabile_rm AT cnr.it
c/o Area della Ricerca di Roma 1
Via Salaria km 29,300 - 00015 Montelibretti (RM)
Tel: +39 06 9067 2797
Fax: +39 06 9067 2787
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ISP - Sede di Messina
Responsabile
Dr. Maurizio Azzaro
E-mail: responsabile_me AT cnr.it
Via S. Raineri 86 - 98122 Messina (ME)
Tel: +39 090 601 5420
Fax: +39 090 669 007
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L’Istituto è altresì articolato nelle seguenti sedi secondarie senza Centro di Responsabilità:
Sede secondaria di Padova, c/o Area di Ricerca di Padova - Mappa
Sede secondaria di Roma Tor Vergata, c/o Area di Ricerca di Roma 2 – Tor Vergata - Mappa
Laura Selbmann, MSc in Scienze Biologiche, PhD in evoluzione Biologica e Biochimica, Professore Associato presso l’Università degli Studi della Tuscia, Viterbo. Regular guest al Westerdijk Institute, Paesi Bassi dal 2004 al 2010. Membro del Life Science Group del Comitato scientifico per la ricerca in Antartide (SCAR) dal 2021. Membro del MIRRI-Italia (Microbial Resource Research Infrastructure) dal 2019. Dal 2009 Responsabile scientifico del Museo nazionale dell'Antartide italiano (MNA), Sezione micologica, Genova, Italia. Il suo principale ambito di studio riguarda microrganismi da ambienti estremi ed in particolare funghi, coordinatore di molti progetti nazionali e internazionali (PNRA, PRIN, ASI, JGI, EMSL). Ha partecipato a 4 spedizioni antartiche italiane (2010-11, 2015-16, 2018-19 e 2021-22) sia presso la Stazione Mario Zucchelli che la stazione statunitense McMurdo. Ha dedicato la propria vita professionale allo studio delle comunità criptoendolitiche antartiche per indagare la loro evoluzione e adattamento durante gli estremi ed esplorarle come sistemi di allarme precoce per monitorare l'effetto del cambiamento climatico. Ad oggi ha descritto più di 20 nuovi generi fungini e più di 50 nuove specie fungine, la maggior parte delle quali provenienti dall'Antartide. Ha pubblicato > 140 articoli e 4 capitoli di libri. H index 41 Scopus; >8k citazioni.
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20 Aprile 2022
Jessica Marzaro (CNR-ISP): Le scienze polari tra Facebook e Instagram: raccontare la ricerca nei luoghi più freddi del mondo - Locandina - Presentazione - Registrazione video
Breve Descrizione: le scienze polari tra Facebook e Instagram: i social possono aiutarci a raccontare la ricerca nei luoghi più freddi del mondo? Partendo dall’esperienza di questi ultimi mesi della gestione e produzione di contenuti sui canali social dell’Istituto di Scienze Polari, faremo una breve panoramica delle attività di ISP sui social e sul sito web, per capire meglio cosa è stato fatto, cosa ha funzionato e cosa non ha funzionato, e in che modo agire per veicolare non solo i contenuti scientifici, ma anche il valore delle persone, dell’esperienza e dei luoghi dalla ricerca.
18 Maggio 2022
Michail Iakimov (CNR-ISP): Postgenomic Functional Analysis of Nanohaloarchaea: Haloarchaea Associations - Locandina
Breve Descrizione: the presentation will focus on a recently discoveredform of microbial life, namely the previously overlooked but nonetheless globally distributed nanosized organisms (200-500 nm) of the archaeal “DPANN” superphylum. A multifaceted study of metabolic functions, ecology, and complete genome characterization of a nanohaloarchaeon, Candidatus Nanohalobium constans, co-cultured stably in association with its haloarchaeal host, Halomicrobium sp was recently published by us. We experimentally established and confirmed the ecological and physiological basis of this trophic interaction, which, in what we believe, is the first example of mutualistic archaeal symbioses occurring between intimately connected organisms.
Seminari contagiosi – La quarantena in Univpm
Evento online organizzato dall'Università Politecnica delle Marche per gli studenti del corso di laurea in Scienze Ambientale e Protezione Civile. Relatore Elena Barbaro (CNR-ISP).
Ministero dell'Universita e Ricerca
Programma Ricerche Artico
Programma Nazionale di Ricerca in Antartide
Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
L'Italia e l’Artico
L’Italia e l’Antartide
CNR-ISP
Consiglio Nazionale delle Ricerche
Istituto di Scienze Polari
c/o Campus Scientifico - Università Ca' Foscari Venezia - Via Torino, 155 - 30172 VENEZIA MESTRE (VE)
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