Dove: CNR-ISP Sede di Bologna
Tipologia: Tirocinio, Tesi di Laurea
Titolo: Variabilità dei flussi di materiale particellato nel mare Adriatico Meridionale
Tutor/Docente di riferimento: Dr. Stefano Miserocchi, tel. 051 639880, e-mail: stefano.miserocchi AT cnr.it

Dove: CNR-ISP Sede di Bologna
Tipologia: Tesi di Laurea
Titolo: Stime del forcing radiativo delle nubi nel plateau antartico e in artico
Tutor/Docente di riferimento: Dr. Angelo Lupi, tel. 051 6399588, email: angelo.lupi AT cnr.it

Venerdì, 08 Maggio 2020 08:48

Vitale Vito

Vitale Vito Dirigente di ricerca presso l'Istituto di Scienze Polari (ISP) del CNR di Bologna, impegnato nella ricerca e gestione delle attività polari dal 1986, sia in Antartide che nell'Artico. Esperto di processi di trasferimento radiativo nell'atmosfera, con particolare attenzione al bilancio radiativo alla superficie e al top dell'atmosfera, e al ruolo che la composizione atmosferica e le caratteristiche della superficie svolgono nella modulazione delle diverse componenti ad onda corta (SW) e a onda lunga (LW), determinandone la variabilità stagionale e inter-annuale. Negli ultimi 10-15 anni, ha promosso anche l'implementazione di piattaforme di osservazione complesse e multidisciplinari, come la Amundsen-Nobile Climate Change Tower a Ny Alesund, per studiare i processi e le interazioni all'interfaccia aria-neve-terra e nel Boundary Layer Atmosferico (ABL).
Le attività di ricerca portate avanti, includono anche (i) studi sugli effetti degli eventi di deplezione dell'ozono nell'Artico sui flussi di superficie UV e sulla loro propagazione alle latitudini più basse, (ii) indagini sull'albedo della superficie della neve (a banda larga e spettrale) e sul processi di scioglimento in primavera, (iii) osservazioni dei profili verticali dell'aerosol (stratificazione) nell'ABL polare con palloni frenati (iv) il miglioramento delle misure dell'aerosol nella colonna atmosferica durante la notte polare grazie alla nuova tecnica della fotometria lunare.
Sempre interessato a migliorare le capacità di osservazione in / per ambienti estremi/polari, sviluppando anche strumentazione innovativa. Gli sforzi attuali sono dedicati allo sviluppo di nuovi sistemi per le caratteristiche ottiche della neve (albedo spettrale, riflettanza BRDF), nonché a migliorare le misurazioni atmosferiche sull'oceano in generale, e in particolare la qualità, la continuità e l'accuratezza delle misurazioni sulle navi delle componenti e del bilancio radiativo alla superficie, della nuvolosita' e sue caratteristiche, e dell'aerosol colonnare (AOT).

ORCID https://orcid.org/0000-0003-0978-8976   Scholar

Giovedì, 07 Maggio 2020 16:05

Tesi Tommaso

Tesi Tommaso MS (2003) e PhD (2006) in Scienze Ambientali Marine (Università di Bologna).
La sua ricerca si concentra sui cambiamenti climatici nei sistemi moderni e antichi con focus sulla criosfera (ghiaccio marino e permafrost). Ha ricevuto due grant Marie Curie per lavorare presso la Oregon State University (USA) e l'Università di Stoccolma (Svezia). Fa parte dell'Editorial Board della rivista Marine Chemistry (Elsevier) con focus su biomarcatori organici marini e ha partecipato come Guest Editor della rivista Ocean Science (Copernicus). È rappresentante italiano e membro del Marine Working Group dello IASC (International Arctic Science Committee).
Ha pubblicato 50 articoli scientifici su riviste peer-review che trattano l'uso di biomarcatori fossili per studiare il cambiamento climatico moderno e paleo. Ha servito come chairman all’European Geophysical Union (EGU) a Vienna (Austria) e all'American Geophysical Union (AGU) Fall meeting a San Francisco (USA. Ha partecipato a 17 spedizioni oceanografiche nel Mediterraneo Mare e Artico combinati rappresentano oltre 200 giorni di attività in mare.

ORCID http://orcid.org/0000-0002-1686-3375

 5 Maggio 2020

Arctic  
Svalbard: Based on the national policy adopted in consequences of COVID19 pandemic and the restrictions imposed by Norwegian government and the Governor of Svalbard, CNR cancelled all the upcoming field activities at Dirigibile Italia Arctic station until the end of May. Assuming that these restrictions will continue, further cancellations are expected. At the moment, CNR has only one technician there managing the routine operations. Starting from June, some monitoring activities will be supported by the Norwegian Polar Institute staff. (read more)

Lunedì, 04 Maggio 2020 10:19

Barbante Carlo

Barbante_Carlo (1° direttore ISP dal 1° maggio 2020 al 30 aprile 2024)
Professore Ordinario dell’Università Ca' Foscari Venezia; si occupa da anni di ricostruzioni climatiche ed ambientali e dello sviluppo di metodologie analitiche innovative in campo ambientale e biologico.
Ha partecipato a numerose spedizioni e campagne di prelievo in aree polari e nelle Alpi ed è coordinatore di progetti di ricerca nazionali ed internazionali, nonché autore di oltre 250 pubblicazioni in riviste scientifiche ad alto impatto (h-index 45).
Docente di Earth’s Climate alla Ca’ Foscari Harvard Summer School ha recentemente acquisito un prestigioso Advanced Grant dell’European Research Council per lo studio dell’impatto antropico sul clima in epoca pre-industriale. È stato professore distaccato presso l’Accademia Nazionale dei Lincei dal 2012 al 2014 ed è membro eletto dell’Accademia delle Scienze detta dei XL e dell’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti. E’ Rappresentante Nazionale nel Comitato di Programma di H2020 su “Climate Action, Environment, Raw Material and Resource Efficiency”.

Giovedì, 31 Ottobre 2019 14:20

Svalbard Strategic Grant (SSG)

The Svalbard Strategic Grant is a seed money program aimed at advancing coordination, collaboration and data sharing between researchers with a relevance to Svalbard.
The program is financed by the Research Council of Norway (RCN) and administered by the Svalbard Science Forum (SSF) secretariat in Longyearbyen.
A call for proposals is made annually. The application deadline is the 16 December 2019.

The full call text is available here.

Dove: CNR-ISP Sede Venezia-Mestre
Tipologia: Tirocinio, Tesi di Laurea
Titolo: Analisi quantitativa e qualitativa di small microplastics (<100 µm) e additivi nei suoli montani: lo Stelvio come caso di studio
Tutor/Docente di riferimento: Dr. Fabiana Corami, tel. 041 2348658, e-mail: fabiana.corami AT cnr.it

Dove: CNR-ISP Sede Venezia-Mestre
Tipologia: Tirocinio, Tesi di Laurea
Titolo: Distribuzione e caratterizzazione di small microplastics (<100 µm) nel permafrost: le Isole Svalbard come caso di studio
Tutor/Docente di riferimento: Dr. Fabiana Corami, tel. 041 2348658, e-mail: fabiana.corami AT cnr.it

Mercoledì, 29 Aprile 2020 13:04

Laboratorio di Microscopia e Preparativa (MiP)

Breve descrizione
Tra gli inquinanti emergenti, le microplastiche sono diffuse in tutto il globo. In relazione alle loro dimensioni, queste particelle possono essere scambiate come particelle di cibo, possono essere ingerite e accumulate negli organismi, entrando così nella rete trofica. Considerata la loro persistenza ed abbondanza in tutti i comparti ambientali, le microplastiche costituiscono un rischio per l’ambiente e anche la salute umana. Possono inoltre essere vettori di altri inquinanti (inquinanti organici ed elementi in tracce), favorendone l’accumulo all’interno degli organismi. La definizione delle microplastiche è stata data dalla European Chemical Agency nel 2019 (ECHA, 2019): particelle contenenti polimeri solidi alle quali possono essere aggiunti additivi o altre sostanze, e dove più dell’1% w/w delle particelle presentano le dimensioni comprese tra 1nm ≤ x ≤ 5mm o per fibre di lunghezza compresa tra 3nm ≤ x ≤ 15mm, con rapporto lunghezza/diametro >3. Polimeri naturali che non hanno subito modificazioni chimiche (come l’idrolisi) sono esclusi da questa definizione (ECHA 2019). Le microplastiche possono essere primarie e secondarie; fonti di microplastiche primarie sono gli scarichi delle lavatrici, l’usura degli pneumatici, l’urban dust, cosmetici e prodotti per la cura della persona. Una analisi quantitativa accurata con una chiara identificazione del polimero sono necessarie per valutare correttamente l’impatto ambientale di questa classe di inquinanti e per poi progettare azioni correttive per la gestione ambientale.

Strumentazione
Micro-FTIR Nicolet™ iN™10 Infrared Microscope Thermo Scientific, microscopio ottico accoppiato ad uno spettroscopio IR; dotato di due detector: il primo che lavora a temperatura ambiente ((detector DTG (Deuterato Triglicina solfato)), il secondo raffreddato ad azoto liquido (Mercury Cadmium Telluride (MCT) detto anche cooled detector). Ha tre modalità di analisi: trasmissione, riflessione, ATR ed è dotato di videocamera digitale.

Matrice e tipo di misura
Analisi non distruttiva di campioni discreti di acqua marina, sedimenti, suolo, permafrost, acqua dolce, organismi (crostacei, bivalvi, pesci, ecc.), particolato atmosferico, neve, scarichi da lavatrici. Analisi di polimeri plastici, additivi plastici, composti inorganici, fibre naturali. Con il microFTIR è possibile quantificare le particelle/fibre microplastiche, gli additivi, ecc. presenti e simultaneamente identificare il polimero. Questo strumento viene impiegato nell’analisi delle microplastiche, ma è anche utilizzato per le discipline relative al restauro. Si possono analizzare microplastiche presenti in diverse matrici ambientali: dagli scarichi provenienti dalle lavatrici alle acque marine, dal permafrost ai fluidi biologici, ecc.

Per informazioni: Dr. Fabiana Corami - fabiana.corami AT cnr.it - CNR-ISP Sede di Venezia

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ministero Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
L'Italia e l’Artico
L’Italia e l’Antartide

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