Anna Maria Fioretti si è laureata in Geologia presso l'Università degli Studi di Padova nel 1983. Nel 2007 ha conseguito un Master in Comunicazione della Scienza. Dal 1985 ha lavorato per il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) presso il Centro per lo Studio delle Alpi Orientali, poi entrato a far parte dell'Istituto di Geoscienze e Georisorse. La sua attività scientifica si è concentrata sulla genesi ed evoluzione di magmi e rocce extraterrestri (meteoriti). Ha preso parte a tre spedizioni in Antartide nell'ambito del Programma Nazionale Ricerche in Antartide.
È stata membro del Comitato Ricerca Polare (CRP) del CNR e della Commissione Scientifica Nazionale per l’Antartide (CSNA). Nel 2017-2021 è stata nominata Addetto Scientifico presso l'Ambasciata d'Italia in Australia. Tornata in Italia, è stata distaccata presso la Direzione Generale per gli Affari Globali del Ministero degli Affari Esteri (MAECI) come esperta di questioni antartiche.
Dopo il pensionamento, continua la sua collaborazione volontaria con il MAECI e rappresenta il CNR nello Strategic Board della Fondazione Ice-Memory.
Laureata in Chimica e Scienze Chimiche presso l'Università degli studi di Perugia con tesi incentrate sull'analisi di dati di una stazione di monitoraggio ambientale. Presso lo stesso gruppo di ricerca dopo la laurea ha continuato per qualche mese lo studio di Black Carbon in atmosfera.
Da novembre 2021 è dottoranda presso l'Università G. D'Annunzio di Chieti-Pescara, con un progetto legato allo studio del bilancio di radiazione e condizioni di nuvolosità in Antartide e svolto all'CNR-ISP di Bologna.
Professore Ordinario di Geografia Fisica e Geomorfologia presso il Dipartimento di Scienze, Università degli Studi Roma Tre, dal 1983 al 2019 è stato Ricercatore all’ENEA. Dal 1983 al 1990 ha svolto ricerche di geologia del Quaternario a fini sismotettonici e paleoclimatici in Italia Centrale.
Dal 1985 svolge ricerche di glaciologia e telerilevamento in Antartide per lo studio dell’influenza della calotta di ghiaccio sulle variazioni del livello del mare e studi paleoclimatici.
Ha partecipato a 15 spedizioni in Antartide e come Responsabile di Progetti internazionali nelle ultime 10 spedizioni. Presidente del Comitato Glaciologico Italiano, fa parte di numerosi di Steering Committee di Progetti internazionali e di Commissioni Scientifiche nazionali ed internazionali per la valutazione di Progetti o Enti di ricerca.
Autore di più di 100 articoli su riviste peer-review. Svolge attività come revisore delle principali riviste internazionali, report di organismi Internazionali e per le proposte di Progetti di ricerca nel settore delle Scienze della Criosfera e del paleoclima.
Laurea Magistrale presso l’Università di Pisa in Scienze Ambientali. Dopo un periodo in Lussemburgo di due mesi presso il museo nazionale di storia naturale, e una borsa di ricerca presso l’università di Pisa, sono entrato nel corso di dottorato in Scienze Polari presso l’università Ca’ Foscari di Venezia. La mia ricerca riguarda ricostruzioni paleoambientali antartiche, in particolare di ambiente di fiordo, tramite lo studio delle associazioni a microfossili calcarei.
https://orcid.org/0009-0008-2199-379X Research gate
Professore Ordinario all’ Università Ca’ Foscari di Venezia. Dal 2003 ha curato l'attività didattica nei Corsi di Laurea in Chimica, in Scienze Chimiche per la Conservazione e il Restauro (SCCR), in Scienze e Tecnologie dei Materiali e in Scienze Ambientali.
L’attività di ricerca si è focalizzata prevalentemente su: 1) studi sull'origine, l'evoluzione stagionale e il destino ambientale di composti organici solforati di origine biologica (dimetilsolfuro, solfuro di carbonio e dimetilsolfoniopropionato) prodotti nel sistema acquatico; 2) messa a punto di metodologie analitiche per la determinazione di microinquinanti organici (PCB, IPA, PCN, PBDE, PCDD, PCDF, IA) in matrici ambientali (acqua, sedimento, aerosol atmosferico) mediante gascromatografia accoppiata alla spettrometria di massa sia a bassa che ad alta risoluzione; 3) messa a punto di metodologie analitiche per la determinazione di composti organici di origine naturale (amminoacidi, zuccheri, metossifenoli, tossine algali e funginee ecc..) e antropica (fragranze, inquinanti aromatici) in acqua, biota, aerosol, neve e ghiaccio mediante cromatografia liquida accoppiata alla spettrometria di massa per lo studio della contaminazione locale, globale e i cambiamenti climatici. Tale attività ha portato a collaborazioni con vari gruppi di ricerca (Griffith University, Australia; University of Charleston, U.S.A.; Boston College, U.S.A.; University of Sarajevo, Bosnia Herzegovina; University of Belgrade, Serbia; Aristotle University of Thessaloniki, Grecia; University of Rijeka, Croazia; University of Tirana, Albania ecc..).
Nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide è stato responsabile di Unità Operativa (UO) nel 2004-2006; Responsabile di Progetto nel 2010-2012; Responsabile di UO nel 2013-2014 e dal 2016.
L'attività di ricerca ha portato alla pubblicazione di oltre 140 pubblicazioni di cui 126 appaiono su SCOPUS, 10 capitoli di libri e di circa 200 comunicazioni a Convegni nazionali ed internazionali (h-index= 30).
Dottoranda in Scienze Polari presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Il suo progetto di ricerca è incentrato sulle analisi di composti organici ed elementi in tracce presenti nelle carote di ghiaccio per ricostruire l’evoluzione dell’impronta antropica. Nell’aprile 2021 ha conseguito la laurea magistrale in Scienze Ambientali con curriculum internazionale Global environmental change presso la stessa università. Durante sua tesi magistrale, si è occupata di ricostruzioni di paleofuochi attraverso l’analisi di composti organici presenti in tracce all’interno di una stalagmite australiana.
2016-2019: Laurea Magistrale in Biologia Marina (110/110 e lode) presso l’università Alma Mater Studiorum di Bologna – Campus di Ravenna. Titolo della tesi: “Bioaccumulation of legacy and emerging contaminants in tuna species”.
2020-in corso: Dottorato in Scienze Polari presso l’università Ca’ Foscari di Venezia. Il mio progetto di dottorato è incentrato sull’analisi di contaminanti persistenti (normati ed emergenti) in carote di sedimento marino prelevate nel sistema di fiordo Kongsfjorden-Krossfjorden (Arcipelago delle Svalbard), in Artico, al fine di: 1) valutare i livelli di concentrazione ed i trend temporali dei contaminanti target nelle carote di sedimento; 2) comprendere la variabilità temporale ed i flussi dei contaminanti nell’ambiente marino artico; 3) definire le fonti di contaminazione da contaminanti target nell’area di indagine.
Nel 2021 ho trascorso un periodo di due mesi (da fine agosto a fine ottobre) presso la Stazione Artica “Dirigibile Italia”, a Ny-Ålesund, durante il quale ho partecipato sia alle attività di campionamento delle carote di sedimento che sono state analizzate per il mio progetto di dottorato, sia alle attività di gestione della base di ricerca, affiancando lo station leader in carica in quel momento. Nel 2022 ho trascorso un periodo di 20 giorni (settembre) a Ny-Ålesund, grazie ad un Arctic Field Grant, durante il quale ho effettuato il campionamento di sedimenti marini superficiali nel Kongsfjorden e nel Krossfjorden.
Laureato in Geologia all’Università Federale dell Rio Grande do Sul (UFRGS) e Magistrale in Geochimica alla stessa Università. Da 2022 è dottorando in Scienze Polari presso l’Università Ca’ Foscari Venezia dove sviluppa la sua ricerca studiando molecole organiche in una carota di ghiaccio Andina per rivelare la storia dei paleofuochi nella regione Amazzonica.
Dal 1990 è professore ordinario di Ecologia presso la Facoltà di Scienze dell'Università di Messina (Italia). Segretario Generale nei seguenti corsi NATO coordinati dal Dr Trevor Platt, Halifax, Canada: (a) Isola di Lipari, Italia (12-24 ottobre 1980) su Ecologia e fisiologia del fitoplancton, (b) Bombannes (Bordeaux, Francia 12-20 maggio 1982) su Flussi di energia e materia negli ecosistemi marini: teoria e pratica, (c) S. Miniato, Italia (1-7 ottobre 1985) su Ecologia e fisiologia del picoplancton fotosintetico nell'oceano. Dal 1990 al 2002. Delegato italiano alla Commissione Scientifica della CCAMLR (Commissione per la Conservazione delle Risorse Marine Biologiche dell'Antartico), Hobart (Tasmania, Australia). Oltre 60 mesi di esperienza di ricerca accumulata in mare, comprese le seguenti spedizioni antartiche italiane del PNRA come Principal Investigator (PI): III Exp. (L’ecosistema di Baia Terra Nova, 1987-88), V (Settore del Pacifico Meridionale, 1989-90), X ROSSMIZE (Ecologia della Zona Marginale Ghiacciata del Mare di Ross, 1994-95), XIII PIPEX (Spedizione sul plancton del pack ice, 1997-98), XV PIED (Dinamica dell’Ecosistema del Pack Ice, 1999-2000), XX SEAROWS (Ecologia del Ghiaccio Marino in Antartide: Mare di Ross e Mare di Weddell) sulla Polar Queen, Cariboo, Italica (1987-2002), Spedizioni Oceanografiche Periantartiche nello Stretto di Magellano I (1991) e II (1995), e una crociera nell'Artico Canadese con la N/O Hudson (1980). È stato Responsabile Scientifico dell'Unità Operativa Zooplancton e Micronecton nei seguenti progetti europei: VECTOR, RITMARE, COCONET, MARINE STRATEGY. Dal 1968 ad oggi, la sua attività di ricerca è stata costantemente indirizzata a tematiche relative all'ecologia e alla biodiversità dello zooplancton e del micronecton. I suoi principali campi di studio riguardano: (a) distribuzione spazio-temporale e migrazioni verticali giornaliere (DVM) delle comunità di zooplancton e micronecton marino negli ecosistemi mediterranei e polari, in relazione alla struttura fisica, chimica e biologica della massa d'acqua (b) funzionamento degli ambienti salmastri e risposta biologica alle variabili stressor, (c) funzionamento della catena alimentare costiera e pelagica, con particolare riguardo al ruolo dei pesci mesopelagici e degli Eufausiacei nel Deep Scattering Layer (DSL) (d) ruolo dello zooplancton nel ciclo del carbonio, (e) spettro dimensionale delle particelle (OPC) nello studio degli ecosistemi acquatici (f) effetti dei cambiamenti climatici sulla biologia e sull'ecologia delle comunità del ghiaccio marino antartico e dello zooplancton in acque libere. Nel corso di 18 spedizioni antartiche del PNRA (1987-2018) nella Baia Terra Nova, nel Mare di Ross e nel settore del Sud Pacifico in acque libere e nel pack-fast-ice sono stati raccolti circa 6000 campioni che fanno parte della collezione di zooplancton e micronecton del laboratorio dell'Università di Messina. Oltre ai classici retino di mesozooplancton e micronecton come WP2, Indian Ocean Standard Net (IOSN), Bongo 40, IKMT, PHN, fanno parte della sua strumentazione di campo reti elettroniche avanzate come BIONESS (1 m2) con 12 retini, MININESS (0,25 m2) con 10 reti da 200, 500 e 1000 um, MICRONESS con 4 reti da 100 um, dotati di sonda multiparametrica Seabird 11 plus, sensore di fluorescenza e contatore ottico di plancton (OPC).
I risultati della ricerca sono documentati in più di 240 articoli su riviste paritarie nazionali e internazionali. Editor dei seguenti libri: Atlas of Marine Zooplankton Strait of Magellan I Copepods (1995) e II Amphipods, Mysids, Euphasiids, Ostracods, Chaetognaths, Springer Verlag (1996); Ross Sea Ecology, Springer Verlag 2000; Struttura e processi degli ecosistemi mediterranei, Springer Verlag (2001). Editore del Volume Speciale “Ecologia dello zooplancton e del micronecton marino in aree polari e sub-polari” su Frontiers in Marine Biology (2023-2024).
Biologa marina ed oceanografa, Serena si è laureata tre volte in diversi atenei: la triennale in Scienze Biologiche all'Università di Genova, la magistrale in Biologia Marina all'Università Politecnica delle Marche in Ancona, il master in 'Applied Physical Oceanography' all'Università di Malta. Ha studiato nel dettaglio la riproduzione delle alghe e delle acciughe e, per finire, come biologa marina si è specializzata nell'acustica del Capodoglio. Volendo anche proteggere gli oceani e chi li abita, a Malta si è focalizzata sullo studio della plastica, attraverso l'uso di un drone, derivante sia dal trasporto oceanico locale sia dall'apporto dell'essere umano, segno di mancata educazione ambientale. In seguito, il desiderio di conoscere più a fondo altre specie di cetacei la portò per diverse estati ad Husavik, in Islanda, dove ha lavorato come guida naturalistica. Dalle megattere e le balenottere azzurre, alla curiosità nata osservando i ghiacciai in Islanda. Da quel momento, è diventata una dottoranda all'Università Ca' Foscari di Venezia, in collaborazione con l'Università di Milano-Bicocca, dove studia la carota di ghiaccio RICE, in particolare i fossili che la costituiscono e perchè si trovano proprio lì.
Laurea magistrale con lode in Geologia Applicata e Ambientale presso l'Università di Torino nel 2010, con una tesi dal titolo Distribuzione, origine e conseguenze del contenuto di fluoruro nelle acque sotterranee in un'area del settore centrale del Rift etiopico.
Si è specializzata nella raccolta, analisi e diffusione di dati nei paesi in via di sviluppo e nella mappatura e modellizzazione geologica e idrogeologica attraverso la gestione dei dati GIS. L'esperienza di lavoro in ambiente alpino ha permesso l'approfondimento in tematiche pedologiche e geochimiche. Asegnista di ricerca presso l’Istituto di Scienze Polari del CNR (ISP-CNR) con sede a Venezia; ha lavorato al progetto Nunataryuk (Horizon 2020), coordinato dall'Alfred Wegener Institute, con lo scopo di valutare le conseguenze del disgelo del permafrost artico e di studiare come questo contribuisca al cambiamento climatico.
Posizione attuale: dottoranda di ricerca presso Università Ca' Foscari Venezia, dottorato in Scienze Polari; titolo del progetto presentato: Modelling the fate of POPs distribution in permafrost: combine large scale to local perspective.
Ha conseguito la laurea magistrale in fisica nucleare e delle particelle presso l'Università degli studi di Milano-Bicocca nel 2014. Il suo background spazia dalla fisica delle particelle alla radioattività ambientale e alla fisica delle alte energie. Il lavoro presso il reattore nucleare di Pavia (Italia) lo ha introdotto al campo della scienza delle carote di ghiaccio. Ha conseguito il dottorato di ricerca (2014-2017) presso il Niels Bohr Institute (Copenhagen, Danimarca), lavorando su sistemi chimici di flusso continuo e spettrometria di massa per l'analisi di carote di ghiaccio e ricostruzioni paleoclimatiche di ghiaccio marino. Ha proseguito la sua ricerca sulle ricostruzioni climatiche presso l'Istituto Niels Bohr, il Consiglio Nazionale delle Ricerche e l'Università di Venezia nel 2018 e nel 2019. Dal 2020 al 2022 è stato Marie Curie fellow presso l'Università di Venezia con un progetto di computer vision e di intelligenza artificiale applicate all'analisi delle carote di ghiaccio. Da settembre 2022 lavora all'Istituto di Scienze Polari CNR-ISP nell'ambito della modellazione dei ghiacciai tramite reti neurali profonde, in collaborazione con l'Università della California, Irvine. E' particolarmente interessato ad esplorare metodologie di intelligenza artificiale e machine learning per risolvere problemi nel campo delle scienze del sistema terra.
Tesi di dottorato in Scienze della terra nel 1993.
Dal 1990 al 1992 ha partecipato al progetto GRIP, per la perforazione profonda nella parte centrale della calotta glaciale della Groenlandia. Ha partecipato a 10 stagioni antartiche (dal 1992 al 2008) del PNRA, per perforazioni nella Terra del Victoria settentrionale e Dome C. È stato PI nel progetto UE AlpClim sulla caratterizzazione climatica di carote di ghiaccio alpine, PI del Progetto CryoAlp (Istituto Italiano per la Ricerca in Montagna) e coordinatore di 3 progetti ISPESL (Istituto Italiano per la Sicurezza sul Lavoro) sull'impatto antropogenico nell'area del Mediterraneo.
Dal 2002 è rappresentante italiano del comitato direttivo EPICA. È stato membro del comitato scientifico del Progetto di interesse strategico NEXTDATA del CNR (2012-2018). È stato rappresentante del Paleoclimate Committee dell'International Quaternary Association (INQUA). Dal 1997 è membro dell'American Geophysical Union (AGU) e, dal 2004, membro dell'International Glaciological Society (IGS). È membro dell'Associazione Italiana Quaternaria (AIQUA), Associazione Italiana Geografia Fisica e Geomorfologia (AIGEO) ed è Vice-Presidente Comitato Glaciologico Italiano (CGI). È rappresentante dell'UNIMIB nella Fondazione Lombardia per l'Ambiente (FLA) e rappresentante dell'UNIMIB nel gruppo di lavoro sui cambiamenti climatici della “Rete Italiana delle Università per lo Sviluppo Sostenibile” (RUS). Presiede del Tavolo 9 “Territorio montano e biosfera”, negli “Stati Generali della Montagna” del Ministero degli Affari regionali. Presidente della Commissione UIS sulla neve, Firn e Ice Caves.
Nel 2008 è stato vincitore del premio Descartes dell'UE, con altri 10 colleghi europei, per la "Ricerca collaborativa".
I principali argomenti di ricerca sono la caratterizzazione della polvere atmosferica, principalmente in Antartide, Groenlandia e aree alpine, e influenze paleoclimatiche a lungo termine delle fasi minerali sull'atmosfera. Identificazione delle aree di origine della polvere minerale ed evoluzione del carico solido in atmosfera negli ultimi 800 ky.
Autore e coautore di oltre 100 lavori scientifici su riviste internazionali.
Dal 2018 è professore ordinario presso Dipartimento di Scienze della Terra e dell'ambiente dell'Università di Milano-Bicocca.
Laureata in Biologia Sperimentale e Applicata, curriculum Biologia Ambientale e Biodiversità, presso l’Università degli studi di Pavia con la tesi Biodegradazione di polietilene (PET) e acido polilattico (PLA) mediante Fusarium sp. e valutazione dell’attività enzimatica. Durante il ciclo di studi triennale ha effettuato un breve periodo di mobilità ai fini di studio e ricerca sull’ecologia marina e la salvaguardia dei sistemi biologici associati alla barriera corallina, presso il MaRHE center (The Marine Research and High Education Center) sull'isola di Magoodhoo, nell’Arcipelago delle Maldive. Durante la laurea specialistica ha preso parte al progetto di monitoraggio di specie aliene nell’Area di Tutela Marina del Parco Regionale di Porto Venere presso ENEA, implementando le conoscenze e tecniche pregresse di campionamento, trattamento e analisi dei campioni marini. Attraverso i tirocini effettuati nei laboratori di microbiologia, in triennale, e micologia, in magistrale, ha potuto apprendere tecniche di analisi microbiologica associata a materiali recalcitranti in ambiente, approfondendo la tematica associata alle plastiche. Attualmente, svolge l’attività di ricerca per l’identificazione e caratterizzazione di vettori ambientali antibiotico resistenti e virulenti in aree marine costiere e ambienti profondi presso l’Istituto di Scienze Polari (CNR-ISP) di Messina.
Ministero dell'Universita e Ricerca
Programma Ricerche Artico
Programma Nazionale di Ricerca in Antartide
Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
L'Italia e l’Artico
L’Italia e l’Antartide
CNR-ISP
Consiglio Nazionale delle Ricerche
Istituto di Scienze Polari
c/o Campus Scientifico - Università Ca' Foscari Venezia - Via Torino, 155 - 30172 VENEZIA MESTRE (VE)
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