The conference takes place 6–10 September and consists of live interactive sessions and pre-recorded presentations. Live sessions run 15:00–20:00 CEST Monday to Thursday and 15:00–18:00 CEST on Friday. All pre-recorded presentations are available for on demand viewing between 23 August–30 September.
Sessione: SS56 Coping with the stress: Microbial responses to natural and anthropogenic perturbations in aquatic environments
Co-Organizers: Kai Ziervogel, University of New Hampshire, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Gabriella Caruso, Institute of Polar Sciences (CNR-ISP), National Research Council, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Xiuyun Cao, Institute of Hydrobiology, Chinese Academy of Sciences,
A causa dell'emergenza COVID, l'evento si terrà on-line.
Grazie al sostegno dell'ufficio comunicazione del CNR sono stati tradotti in italiano i SUMMARY FOR POLICY-MAKERS dei 5 assessment che Working Group AMAP ha rilasciato nel 2021 - 2022.
Tali assessment sono relativi ai seguenti argomenti:
• Cambiamento climatico in Artico (aggiornamento dell'assessment 2017 e dell'update 2019)
• Salute umana in Artico
• Valutazione della presenza di mercurio nell'ambiente Artico
• Inquinanti organici presistenti (POPs) e contaminanti di preoccupazione emergente
• Impatto dei forzanti climatici a vita breve (sul clima Artico, qualità dell'aria e salute umana)
I documenti si possono ritrovare e scaricare al seguente link: WGs - Assessments and Technical Reports
The Arctic Science Summit Week (ASSW) is organized annually by the International Arctic Science Committee (IASC) to provide opportunities for coordination, cooperation and collaboration between the various scientific organizations involved in Arctic research.
The programme for the ASSW 2023 includes two parts.
L’atmosfera polare è caratterizzata da una forte stabilità e dalla forte inversione termica che si determina in tali regioni (la temperatura aumenta all’aumentare della quota rispetto al suolo, al contrario di quanto avviene nelle regioni a medie latitudini), entrambi fenomeni che sono conseguenza del suolo quasi perennemente congelato o coperto di neve e ghiaccio. Tale proprietà vale anche per la superficie del mare, quando ricoperta dal ghiaccio.
Un altro elemento importante dell’atmosfera polare è rappresentato dalla presenza del cosiddetto vortice polare, un moto vorticoso delle masse d’aria intorno al polo che tiene separate le masse d’aria fredda polari da quelle più calde alle medie latitudini. La conoscenza delle caratteristiche termodinamiche dell’atmosfera polare è fondamentale per poter studiare i cicli biogeochimici di specie naturali e i processi di trasporto a lunga distanza di componenti atmosferici dalle aree antropizzate.
Le attività di ricerca svolte presso ISP sono finalizzate ad approfondire la conoscenza dei processi e delle interazioni tra le diverse componenti del sistema climatico, in modo particolare alle interfacce aria-neve-suolo e aria-mare-ghiaccio marino.
Le regioni polari rappresentano un laboratorio a cielo aperto per studiare i cicli biogeochimici di specie naturali, le trasformazioni chimiche atmosferiche in un continente incontaminato, così come i processi di trasporto dalle medie e dalle basse latitudini. Diversi costituenti caratterizzano la composizione atmosferica, tra cui rivestono una notevole importanza i gas cosiddetti serra (quali il vapore acqueo, l’anidride carbonica ed il metano le cui concentrazioni sono influenzate da attività antropiche e da processi naturali), e gli aerosol. Questi ultimi costituenti hanno un impatto notevole nelle regioni polari perché contribuiscono fortemente ai processi di retroazione che amplificano i cambiamenti climatici.
L’aerosol atmosferico è composto da particelle in sospensione all'interno dell'atmosfera, che possono essere di origine naturale (tramite sollevamento ad opera dei venti di particelle da superfici denudate o desertiche, di spume marine e di particelle di origine vulcanica o legate a grandi incendi) o antropica (emissioni industriali e da combustibili). Lo studio della composizione chimica dell'aerosol antartico e artico è uno dei punti chiave nella ricerca polare. Questi studi sono eseguiti mediante l’utilizzo di specifici traccianti chimici, come ad esempio i componenti idrosolubili, gli acidi organici, gli zuccheri, i composti fenolici, gli amminoacidi, gli elementi in traccia o le terre rare. L’aerosol svolge un importante ruolo nella regolazione del clima interagendo con la radiazione solare e modificando le proprietà microfisiche delle nubi.
20 Febbraio 2023
Si è appena conclusa l’attività del progetto Lasagne (Laminated sediments in the magnificent Edisto Inlet (Victoria Land): What processes control their deposition and preservation?) coordinato da Leonardo Langone di CNR-ISP in Edisto Inlet (Mare di Ross).
Il mooring MEI è stato recuperato, manutenzionato e rimesso a mare per un altro anno di misure. Nel corso della crociera oceanografica con N/R Laura Bassi sono state inoltre occupati 7 siti della baia dove sono stati effettuati campionamenti di acqua e sedimento superficiale. La baia è stata inoltre coperta da una fitta rete di stazioni CTD integrate con profili di velocità L-ADCP.
La nave ha infine acquisito dati di batimetria multifascio, Topas e vmADCP durante i transiti tra una stazione e l’altra. La campagna è stata un successo per l’enorme mole di dati acquisiti nonostante la nave abbia dovuto continuamente aprirsi un varco nel ghiaccio marino che ancora occupava la baia. (Foto: recupero della Rosette con sonda CTD - L. Langone)
5 Aprile 2024
Un recente studio pubblicato su Science, condotto da un team internazionale di ricercatori che ha coinvolto l'Italia attraverso l'Istituto di Scienze Polari (CNR-ISP) e l’Istituto di Scienze Marine (CNR-ISMAR), ha dimostrato che l'oceano tropicale ha guadagnato ossigeno durante il Massimo Termico del Paleocene-Eocene (comunemente chiamato PETM). Durante questo breve intervallo di tempo nella storia della Terra, avvenuto circa 56 milioni di anni fa, le temperature medie sono aumentate fino a sei gradi in poche migliaia di anni. Simone Moretti (CNR-ISP) - DOI: /10.1126/science.adh4893
Immagine - (sedimenti marini profondi prelevati durante le campagne ODP utilizzati per lo studio. La dimensione dei gusci di foraminiferi fossili e gli isotopi dell’azoto applicati sulla loro matrice carbonatica ha mostrato una ossigenazione degli oceani durante il PET)
5 Aprile 2024
Un recente studio pubblicato su Science, condotto da un team internazionale di ricercatori che ha coinvolto l'Italia attraverso l'Istituto di Scienze Polari (CNR-ISP) e l’Istituto di Scienze Marine (CNR-ISMAR), ha dimostrato che l'oceano tropicale ha guadagnato ossigeno durante il Massimo Termico del Paleocene-Eocene (comunemente chiamato PETM). Durante questo breve intervallo di tempo nella storia della Terra, avvenuto circa 56 milioni di anni fa, le temperature medie sono aumentate fino a sei gradi in poche migliaia di anni. Simone Moretti (CNR-ISP)
Immagine - (sedimenti marini profondi prelevati durante le campagne ODP utilizzati per lo studio. La dimensione dei gusci di foraminiferi fossili e gli isotopi dell’azoto applicati sulla loro matrice carbonatica ha mostrato una ossigenazione degli oceani durante il PET)
7 Giugno 2022
The quest for oldest ice in Antarctica
Perché la comunità scientifica si impegna così tanto per arrivare al ghiaccio più vecchio in Antartide, fino a 1.5 milioni di anni? Barbara Stenni, professoressa ordinaria all’Università Ca’ Foscari di Venezia, racconterà la sfida del progetto Beyond EPICA, guidato dall’Istituto di Scienze Polari del CNR, per recuperare il ghiaccio più antico arrivando a 1.5 milioni di anni fa e degli sforzi della comunità scientifica per ricostruire le variazioni climatiche di questo periodo.
Locandina
Meeting Zoom ID MEETING: 840 5425 9908 - PASSCODE: 0BGUW7
Il webinar è organizzato da Beyond EPICA - Oldest Ice Core per EU Polar Cluster
Data: 02/05/2024, Ora: 15:45
Luogo: Auditorium Danilo Mainardi - Campus Scientifico Ca' Foscari - (VE) UniveZoom
Meeting ID: 868 6224 7416 Passcode: g62GA1
Presenta: Antonello Pasini,CNR - IIA
Organizzatore: Carlo Barbante (Dottorato in Scienze Polari)
Abstract: The climate system has always been studied by means of dynamic models that use our theoretical knowledge of the functioning of its subsystems. Recently, however, data-driven analysis methods have joined them in an alternative or complementary way. In this seminar we will introduce neural network modeling for climate applications and show some of its uses in this field, from attribution of recent global warming to downscaling and local future projections, to forecasting PM10 in the Arctic.
Ha conseguito la laurea in Scienze Biologiche nel 1988 presso l'Università di Messina. Dal 1 settembre 1981 al 30 agosto 1990 è stato assegnista presso l'Istituto Talassografico di Messina (C.N.R.). Nel 1990 è stato assunto presso il suddetto Istituto, con il profilo professionale di CTER, fino al 31 dicembre 2000. Dal 1 gennaio 2001 riveste il profilo di ricercatore al C.N.R presso l’Istituto Scienze Polari (ISP) di Messina.
In qualità di ricercatore dell’ISP di Messina, il dr. F. Azzaro collabora a diversi programmi scientifici nazionali ed europei, ha partecipato a numerosi congressi nazionali e internazionali.
L'attività scientifica del dr. F. Azzaro è stata mirata verso temi di Oceanografia Biologica, in particolare:
- determinazione dei nutrienti sia tradizionalmente che con strumentazione di monitoraggio in continuo (mezzo mobile, boa oceanografica);
- valutazione dei parametri trofici (clorofilla a e ATP);
- studio dell’upwelling dello Stretto di Messina e l’influenza sulla produzione e biomassa fitoplanctonica, con l’utilizzo di tecniche di rilevamento automatico e con sistemi iperspettrali da aeromobile (MIVIS).
- studio delle condizioni chimiche e trofiche negli ecosistemi lagunari salmastri, in quelli marini costieri e del largo, Mar Mediterraneo, Mare di Ross (Antartide), aree periantartiche (Magellano) e fiordo Kongsfjorden (Artico);
- inquinamento chimico ed eutrofizzazione negli ambienti marini costieri e di transizione.
Ha partecipato a numerose campagne oceanografiche che afferivano a programmi Nazionali e Internazionali.
Ha partecipato alle seguenti spedizioni scientifiche italiane in Antartide: X (ROSSMIZE 1994/95), XIX (VLT 2003/04), XX (ABIOCLEAR 2004/05), XXXI (CEFA 2015-2016) e XXXII (P.ROSE e CELEBER 2016-2017).
Scopus - Author ID: 8516485200
Ha conseguito due lauree (Scienze Biologiche; Scienze Naturali) e un PhD in Scienze ed Ingegneria del Mare.
Le attività di ricerca di Maurizio Azzaro sono focalizzate principalmente sullo studio del funzionamento degli ecosistemi polari con un approccio interdisciplinare dedicato a varie temi che vanno dall’ecologia microbica e lo studio del microbial food web, allo studio della biodiversità e il funzionamento degli ecosistemi marini e terrestri. Nell’arco della sua carriera ha affrontato temi inerenti lo sviluppo di nuove tecnologie in aree polari (aree marginali ai ghiacciai marini), gli effetti dell’inquinamento (metalli pesanti, petrolio, plastiche, etc.) e dei cambiamenti globali e il loro impatto sulle comunità microbiche marine e terrestri. Attenzione è stata posta anche alla conservazione e protezione degli ecosistemi terrestri e marini con particolare riferimento all’Antarctic Treaty Consultative Meeting (ATCM) e la Commission for the Conservation of Antarctic Marine Living Resources (CCAMLR).
Maurizio Azzaro in trent’anni di ricerche ha svolto una fervida attività in campo in un ampio spettro di ambienti marini e terrestri: permafrost, ghiaccio marino, laghi (temperati e ghiacciati), stretti, rade, golfi, porti, fiordi, aree di transizione, aree costiere, aree pelagiche (Epi-, meso- e bati-pelago), mari marginali e aree polari. Complessivamente ha partecipato nell’ambito di progetti di ricerca nazionali ed internazionali (> 50), a oltre 60 spedizioni scientifiche in Artide, Antartide (in 3 coordinatore scientifico della spedizione), Cina, Oceano Pacifico, Oceano Atlantico e nel Mar Mediterraneo (in 7 come Capo Missione).
Durante la sua carriera ha pubblicato più di 100 pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali.
Dal 2019 è responsabile della sezione dell’Istituto di Scienze Polari di Messina.
Scopus - Author ID: 6602752439
Title: Defining species boundaries and assessing interspecific hybridization in crocodile icefish (Chionodraco spp., Perciformes, Channichthyidae) from the Weddell Sea using morphology, life history traits and genetics
Acronym: Bahia
Research Unit Leader ISP: Mario La Mesa
Leading Institution: University of Padova, Dept. Biology
Funding: Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA)
Period of activity: 2017 - 2020
Ministero dell'Universita e Ricerca
Programma Ricerche Artico
Programma Nazionale di Ricerca in Antartide
Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
L'Italia e l’Artico
L’Italia e l’Antartide
CNR-ISP
Consiglio Nazionale delle Ricerche
Istituto di Scienze Polari
c/o Campus Scientifico - Università Ca' Foscari Venezia - Via Torino, 155 - 30172 VENEZIA MESTRE (VE)
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