Cerca nei Progetti attivi / Active Project

Cerca nei Progetti conclusi / Projects finishied

Contenuti_italiano

La mostra Artico - Viaggio interattivo al Polo Nord fa tappa al Museo Archeologico di Bologna, dal 16 gennaio al 2 marzo 2025. Comunicato CNR  - Galleria fotografica

Record di visitatori per l'edizione di Bologna della mostra  -    LOCANDINA

Programma completo degli eventi collaterali alla mostra

Gli argomenti e gli eventi si raggruppano attorno a tre macro aree: L'Artico ci è vicino; Artico, regioni polari e spazio; Bologna in Artico.

Kongsfjorden, Isole Svalbard (credits Luisa Patrolecco)9 Aprile 2025

Uno studio coordinato dall’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche, con la partecipazione dell’Università Sapienza e dell’istituto Sintef Ocean, ha rilevato la presenza di farmaci e prodotti per la cura personale nelle acque del fiordo artico Kongsfjorden, alle isole Svalbard. Sul lungo periodo sono a rischio di sopravvivenza gli organismi acquatici che vivono in questo peculiare ecosistema marino. I risultati sono stati pubblicati su Science of The Total Environment.
Luisa Patrolecco (CNR-ISP) - Comunicato stampa CNR
Man-made emerging contaminants in the High-Arctic fjord Kongsfjorden (Svalbard Archipelago, Norway): Occurrence, sources and risk assessment

doi.org/10.1016/j.scitotenv.2025.178936 - (Immagine:Kongsfjorden, Isole Svalbard - credits Luisa Patrolecco)

Kongsfjorden, Isole Svalbard (credits Luisa Patrolecco)9 Aprile 2025

Uno studio coordinato dall’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche, con la partecipazione dell’Università Sapienza e dell’istituto Sintef Ocean, ha rilevato la presenza di farmaci e prodotti per la cura personale nelle acque del fiordo artico Kongsfjorden, alle isole Svalbard. Sul lungo periodo sono a rischio di sopravvivenza gli organismi acquatici che vivono in questo peculiare ecosistema marino. I risultati sono stati pubblicati su Science of The Total Environment.
Luisa Patrolecco (CNR-ISP) - Comunicato stampa CNR
Man-made emerging contaminants in the High-Arctic fjord Kongsfjorden (Svalbard Archipelago, Norway): Occurrence, sources and risk assessment

doi.org/10.1016/j.scitotenv.2025.178936 - (Immagine:Kongsfjorden, Isole Svalbard - credits Luisa Patrolecco)

Artico: al via la spedizione oceanografica in Groenlandia della rompighiaccio Sir David Attenborough  (British Antarctic Survey) per studiare la fusione dei ghiacciai 22 Luglio 2024

E' partita il 19 luglio 2024, la prima spedizione scientifica di sei settimane in Groenlandia della nave oceanografica rompighiaccio Royal Research Ship (RRS) Sir David Attenborough del British Antarctic Survey (BAS). La missione fa parte del progetto Kang-Glac - Assessing ocean-forced, marine-terminating glacier change in Greenland during climatic warm periods and its impact on marine productivity, guidata da un team interdisciplinare di 40 scienziati e personale di supporto provenienti da istituti di ricerca di tutto il mondo tra cui le nostre ricercatrici ISP. Il team si concentrerà su siti chiave vicino al fiordo di Kangerlussuaq, con l'obiettivo di quantificare i tassi di fusione dei principali ghiacciai e la vita nelle acque costiere della Groenlandia sud-orientale, una delle aree del Pianeta più colpite dal cambiamento climatico, valutando gli impatti sulla circolazione oceanica e sulla produttività marina. La nave, una delle più avanzate al mondo per la ricerca polare, lavorerà nella Groenlandia sudorientale per approfondire la comprensione della rapida diminuzione della calotta glaciale della regione e dei suoi impatti sul clima.  (Chiusura della campagna)

(English version)
Luisa Patrolecco (CNR-ISP), Nicoletta Calace (ISPRA).

24 Giugno 2020

La Campagna oceanografica "High North" 2020 è organizzata dalla Marina Militare e dall'Istituto idrografico della marina con destinazione Artico. (22 Giugno - 28 Luglio 2020)


Il CNR concorre alla campagna tramite l'Istituto di Scienze Polari (ISP) e l'Istituto di Scienze Marine (ISMAR).
Comunicato stampa CNR sull'inizio della campagna

Comunicato della Marina Militare sulla chiusura della campagna

 

La nave Alliance (credits: Marina Militare)

Artico: identificati i meccanismi che controllano le concentrazioni di black carbon

20 Marzo 2024

Un nuovo studio condotto dai ricercatori del CNR-ISP in collaborazione con l’Università di Stoccolma e l’ETH di Zurigo, ha identificato i meccanismi che controllano il trasporto in Artico del black carbon, un inquinante atmosferico che contribuisce al riscaldamento climatico, stabilendo anche la variabilità delle sue concentrazioni nelle diverse stagioni polari. Il lavoro, pubblicato come highlight su Atmospheric Chemistry and Physics, pone le basi per una più approfondita comprensione dell’impatto di questo composto sul clima regionale e globale.
Comunicato stampa CNR
Stefania Gilardoni (CNR-ISP)  

DOI:/10.5194/acp-23-15589-2023  Immagine - (veduta sul fiordo dal tetto dell'osservatorio di Gruvebadet, a pochi chilometri dalla Stazione Artica Dirigibile Italia (credits Vittorio Tulli-CNR))

Artico: identificati i meccanismi che controllano le concentrazioni di black carbon

20 Marzo 2024

Un nuovo studio condotto dai ricercatori del CNR-ISP in collaborazione con l’Università di Stoccolma e l’ETH di Zurigo, ha identificato i meccanismi che controllano il trasporto in Artico del black carbon, un inquinante atmosferico che contribuisce al riscaldamento climatico, stabilendo anche la variabilità delle sue concentrazioni nelle diverse stagioni polari. Il lavoro, pubblicato come highlight su Atmospheric Chemistry and Physics, pone le basi per una più approfondita comprensione dell’impatto di questo composto sul clima regionale e globale.
Comunicato stampa CNR
Stefania Gilardoni (CNR-ISP)  

https://doi.org/10.5194/acp-23-15589-2023  Immagine - (veduta sul fiordo dal tetto dell'osservatorio di Gruvebadet, a pochi chilometri dalla Stazione Artica Dirigibile Italia (credits Vittorio Tulli-CNR))

La Salix polaris è una delle specie della tundra che si suppone stia maggiormente aumentando il suo areale di distribuzione nelle isole Svalbard grazie alla sua affinità a condizioni climatiche più miti - Credits: Gianmarco Ingrosso CNR-IRET 28 Febbraio 2025

Il fenomeno dell’Arctic greening consiste nell’espansione di vegetazione terrestre al circolo polare artico in un ambiente precedentemente coperto da neve o ghiacci e rappresenta una delle risposte più rilevanti degli ecosistemi terrestri al cambiamento climatico. Uno studio internazionale, coordinato dal CNR-ISP e svolto in collaborazione con Alfred Wegener Institute, Helmholtz Center for Polar and Marine Research e Joint Research Center-Eni-Cnr, fornisce dati scientifici su come questo processo si sia evoluto nel corso del XX secolo. I risultati sono pubblicati su Nature Communications Earth & Environment. Tommaso Tesi (CNR-ISP) - Comunicato stampa CNR
Greening of Svalbard in the twentieth century driven by sea ice loss and glaciers retreat doi.org/10.1038/s43247-025-01994-y

La Salix polaris è una delle specie della tundra che si suppone stia maggiormente aumentando il suo areale di distribuzione nelle isole Svalbard grazie alla sua affinità a condizioni climatiche più miti - Credits: Gianmarco Ingrosso CNR-IRET 28 Febbraio 2025

Il fenomeno dell’Arctic greening consiste nell’espansione di vegetazione terrestre al circolo polare artico in un ambiente precedentemente coperto da neve o ghiacci e rappresenta una delle risposte più rilevanti degli ecosistemi terrestri al cambiamento climatico. Uno studio internazionale, coordinato dal CNR-ISP e svolto in collaborazione con Alfred Wegener Institute, Helmholtz Center for Polar and Marine Research e Joint Research Center-Eni-Cnr, fornisce dati scientifici su come questo processo si sia evoluto nel corso del XX secolo. I risultati sono pubblicati su Nature Communications Earth & Environment. Tommaso Tesi (CNR-ISP) - Comunicato stampa CNR
Greening of Svalbard in the twentieth century driven by sea ice loss and glaciers retreat doi.org/10.1038/s43247-025-01994-y

Artico: nel sedimento marino residui di farmaci e prodotti per la cura della persona5 Luglio 2024

Pubblicato su Science of the Total Environment uno studio condotto da un team di ricercatrici CNR-ISP (sede di Roma), che ha fornito le prime evidenze scientifiche sulla presenza di farmaci e prodotti per la cura della persona nei sedimenti marini del Kongsfjorden, isole Svalbard. La novità di tale studio condotto nell’arco di cinque anni (2018-2022) ha riguardato l’identificazione e quantificazione di diverse classi di contaminanti emergenti bioattivi mai determinati in precedenza (antibiotici, antipiretici, ormoni steroidei, antiinfiammatori, antiepilettici, stimolanti, disinfettanti e repellenti per insetti), valutandone fonti e distribuzione spaziale e temporale nell’ecosistema studiato. Le concentrazioni misurate sono state utilizzate per eseguire una valutazione del rischio ambientale per i sedimenti del fiordo, compresa la stima dei quozienti di rischio per la selezione e la propagazione della resistenza antimicrobica. I risultati dello studio confermano che l’Artico sta attualmente affrontando importanti questioni ambientali in relazione alla presenza di nuovi inquinanti, per i quali non sono state ancora adottate misure normative o restrittive a livello mondiale. (English version)
Luisa Patrolecco (CNR-ISP) - DOI:/10.1016/j.scitotenv.2024.171156 - Rassegna stampa

Pagina 11 di 63

ministero Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
L'Italia e l’Artico
L’Italia e l’Antartide

logo pnra trasparente piccolo logo  PRA

   CNR-ISP
   Consiglio Nazionale delle Ricerche
   Istituto di Scienze Polari
   c/o Campus Scientifico - Università Ca' Foscari Venezia - Via Torino, 155 - 30172 VENEZIA MESTRE (VE)

   Salvo diversa indicazione, il contenuto di questo sito è concesso in licenza : Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale (CC BY-NC-SA 4.0) Licenza Creative Commons

   Privacy policy e Cookie policy - Amministrazione trasparente CNR