Archivio Notizie

14 January 2022

A new study, published in Nature Communications, reports for the first time the iodine variability of the Arctic atmosphere for the last 127,000 years. Using two Greenland ice cores, the international team found the highest and lowest iodine levels recorded during interglacial and glacial periods, including the whole last cold period called the Last Glacial Cycle, and has developed a multidisciplinary research strategy to understand the composition of the Arctic atmosphere and what the mechanisms controlled its evolution.

The analysis of the halogens contained in the ice, together with the concentrations of other elements such as calcium or sodium, has revealed how the ocean is the great regulator of iodine in the Arctic atmosphere: the variability of this element is fundamentally controlled by the dynamics of the ice pack and by the biological productivity of the oceans. The concentration of this element can potentially influence climate and this study can help researchers to better constrain the future projections of iodine atmospheric concentrations in the Arctic.
DOI:10.1038/S41467-021-27642-5 (Niccolò Maffezzoli, Ca’ Foscari, and Andrea Spolaor, CNR-ISP) - READ MORE

ISP-NEWSLETTER


• ISP-Newsletter n.2  Dicembre/December 2021 - (Ita - Eng)

In questo numero: Stefano Miserocchi (il Punto), Maurizio Azzaro (In primo piano), Mauro Mazzola (Qui Dirigibile Italia), Paolo Montagna e Marco Taviani (Ricerca in evidenza), il CdI (Il commento), Carlo Barbante (Cronache polari)
In this issue: Stefano Miserocchi (Overview), Maurizio Azzaro (Top Stories), Mauro Mazzola (Here Dirigibile Italia), Paolo Montagna and Marco Taviani (Research Highlights), Internal Advisory Board (The comment), Carlo Barbante (Polar chronicles)
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A  new call SIOS to contribute to the state of environmental science in Svalbard (SESS) has been issued. SIOS seeks proposals for new and update chapters that highlight and contribute to the development of the Earth Observing System in and around Svalbard. Call  was opened  on the 1st  of December and will close on 10th January 2022.

SIOS ha lanciato un nuovo bando per contribuire al SESS report. In particolare SIOS è alla ricera di proposte per nuovi capitoli e aggiornamenti dei capitoli precedenti che possano contribuire allo sviluppo del Sistema di osservazione della Terra nelle e intorno alle Svalbard. Il bando è stato aperto il 1 dicembre e si chiuderà il 14 gennaio 2022.

Progetto CryoKarst - Criosfera sotterranea nelle aree carsiche2 Dicembre 2021

Le attività di ricerca sulla criosfera sotterranea nelle aree carsiche di alta quota del Friuli Venezia Giulia saranno realizzate all'interno del progetto CryoKarst (Cryosphere in the Karstic environments of Friuli Venezia Giulia) grazie ad un accordo operativo stipulato tra l'Istituto di Scienze Polari (CNR-ISP) ed il Servizio Geologico della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
Il progetto ha tra gli obiettivi primari lo sviluppo di tecniche di rilevamento in ambienti glaciali ipogei e l'implementazione del catasto speleologico regionale attraverso la revisione del Catasto stesso, la stesura di un protocollo di rilevamento, l'organizzazione di eventi formativi, il monitoraggio e studio delle interazioni clima-criosfera negli ambienti glaciali sotterranei dell'area pilota del Monte Canin (clima, paleoclima, geomorfologia ed evoluzione del permafrost), lo sviluppo e la sperimentazione di tecniche SfM.MVS per l'esecuzione di rilievi tridimensionali e l'evoluzione dei depositi nel corso del tempo.

Collaborano al Piano delle Attività anche la Società Meteorologica Alpino-Adriatica ed il Parco Naturale delle Prealpi Giulie, oltre ai gruppi speleologici del Friuli Venezia Giulia. I responsabili scientifici del progetto sono Renato R. Colucci (CNR-ISP) e Paolo Manca con Michele Potleca per il Servizio Geologico della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

30 Novembre 2021

Parte in questi giorni in Antartide, nel sito di Little Dome C la prima campagna di carotaggio di Beyond Epica-Oldest Ice, il progetto di ricerca internazionale finanziato dalla Commissione europea con 11 milioni di euro e coordinato dall’Istituto di Scienze Polari del Cnr (CNR-ISP), che mira a ottenere, attraverso l’analisi di una carota di ghiaccio estratta dalla profondità della calotta, dati sull’evoluzione delle temperature e sulla composizione dell’atmosfera, tornando indietro nel tempo di 1 milione e mezzo di anni. I dati saranno preziosi per delineare i futuri trend climatici e per attuare misure di mitigazione.

Comunicato CNR

(Carlo Barbante, coordinatore del progetto, direttore CNR-ISP, Università Ca’Foscari; Chiara Venier, project manager del progetto Beyond Epica-Oldest Ice, CNR-ISP)

26 Novembre 2021

Un team di ricerca internazionale guidato dall’Istituto di Scienze Polari (CNR-ISP) e di Scienze Marine (CNR-ISMAR) del Cnr con il contributo dell’Università di Cambridge, ha ricostruito la storia recente del riscaldamento alle porte dell'Oceano artico, in una regione chiamata lo Stretto di Fram, tra la Groenlandia e le Svalbard. Il lavoro, pubblicato su Science Advances, data per la prima volta l’inizio del riscaldamento del più piccolo degli oceani e prevede un ulteriore aumento in futuro a causa del cambiamento climatico. Comunicato CNR
DOI: 10.1126/sciadv.abj2946 - (Tommaso Tesi CNR-ISP)

ATMO ACCESSThe first call for access to the 43 ATMO ACCESS facilities is now open until 28 January 2022.

The access is free of charge and includes the logistical, technological and scientific support and the specific training that is needed to use the services provided by the facility.

Find more information about the process.

Il 7 ottobre scorso il nostro direttore Carlo Barbante ed il direttore dell' Istituto Alfred Wegener per la ricerca marina e polare (AWI), Antje Boetius, hanno firmato a Bologna un memorandum d'intesa per la collaborazione scientifica tra i due istituti.

2 Novembre 2021

Un team internazionale guidato da scienziati dell’Istituto di Scienze Polari del Consiglio Nazionale delle Ricerche e dell’Università Ca’ Foscari Venezia ha dimostrato che la riduzione dello strato di ozono ha avuto un effetto diretto sul ciclo dello iodio intrappolato nel ghiaccio antartico. Il lavoro, pubblicato su Nature Communications, ha riguardato un periodo di circa 200 anni e rappresenta una chiave di volta per capire l’impatto del fenomeno sui processi chimici ambientali e sulle proiezioni climatiche future. Comunicato CNR
DOI:10.1038/s41467-021-26109-x - (Andrea Spolaor CNR-ISP)

28 Ottobre 2021

Pubblicato su Journal of Environmental Management uno studio eseguito da CNR-ISP in collaborazione con CNR-IRSA ed ENEA e finalizzato alla determinazione delle concentrazioni degli antibiotici sulfametossazolo (SMX) e ciprofloxacina (CIP) e i relativi geni della resistenza (ARGs) in campioni raccolti stagionalmente in ingresso (scarti zootecnici e alimentari) e in uscita (digestato) di diversi impianti anaerobici per la produzione di biogas nel centro Italia. Le più alte concentrazioni di antibiotici sono state riscontrate in inverno e primavera mentre non è stato rilevato un trend stagionale per gli ARGs. I risultati complessivi hanno mostrato che l'applicazione del digestato al suolo agricolo come ammendante non esclude la contaminazione da antibiotici, in particolare della CIP che risulta maggiormente persistente, e la diffusione di ARGs negli agroecosistemi. DOI:10.1016/j.jenvman.2021.113891 (Jasmin Rauseo, Francesca Spataro e Luisa Patrolecco CNR-ISP)

Published in Journal of Environmental Management a study carried out by CNR-ISP in collaboration with CNR-IRSA and ENEA and aimed to determine the concentrations of sulfamethoxazole (SMX) and ciprofloxacin (CIP) antibiotics and related resistance genes (ARGs) in samples collected seasonally from the inlet (zootechnical and food waste) and outlet (digestate) of several biogas plants located in central Italy. The highest concentrations of antibiotics were found in winter and spring while no seasonal trend was observed for ARGs. The overall results indicate that the application of digestate as fertilizer to agricultural soils does not exclude the contamination by antibiotics, in particular by CIP which is more persistent, and ARGs in the agroecosystems.

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