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Map of the study area. The red circles represent the sampling points along the Kongsfjorden (St1-St8) and the outer basin of the fjord (O1 and O2). Map obtained from the Norwegian Polar Institute18 Dicembre 2024

Un recente studio condotto da ricercatrici del CNR-ISP (sede di Roma) e pubblicato sulla rivista Marine Pollution Bulletin ha svelato nuove e preoccupanti evidenze sulla presenza di contaminanti organici persistenti nei sedimenti marini del Kongsfjorden, nelle Isole Svalbard - Artico. La ricerca, che si è sviluppata nell’arco di cinque anni (2018-2022), ha identificato sia contaminanti banditi da tempo, come PCB, DDT e HCH, sia sostanze ancora in uso, tra cui pesticidi di uso corrente. L’indagine ha inoltre permesso di tracciare l’origine e analizzare la distribuzione spaziale e temporale di questi composti nell’ecosistema del fiordo artico. Particolarmente rilevante è stata la scoperta di pesticidi come clorpirifos e dacthal, mai rilevati prima nei sedimenti marini artici. Questi risultati sollevano gravi interrogativi sulla salute degli ecosistemi marini dell’Artico e ribadiscono l’urgenza di approfondire l’impatto di tali contaminanti sul fragile equilibrio del Kongsfjorden. Ciò assume ulteriore importanza alla luce del fatto che, nonostante gli sforzi internazionali per limitare l’uso di sostanze pericolose, molti contaminanti vietati continuano a essere rinvenuti persino in aree remote come l’Artico. Questo studio rappresenta un monito sui rischi globali legati alla persistenza di queste sostanze e sul loro potenziale impatto a lungo termine sugli ecosistemi più vulnerabili del pianeta. (English version)
Tanita Pescatore, Luisa Patrolecco (CNR-ISP) - Persistent organic pollutants (POPs) in marine sediments of the Arctic fjord Kongsfjorden, Svalbard Islands doi.org/10.1016/j.marpolbul.2024.117407

16 Dicembre 2024

La nave oceanografica italiana Laura Bassi partecipa alla 40° campagna del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA). Navigherà tre mesi nel Mare di Ross, portando avanti due campagne di ricerca, nell’ambito di 6 progetti del PNRA. 

La nave trasporterà inoltre le carote di ghiaccio del progetto Beyond EPICA-Oldest Ice, coordinato dal CNR-ISP. Il rientro al porto di Lyttelton, in Nuova Zelanda, è previsto per il 7 marzo 2025, mentre quello in Italia è atteso nella seconda metà di aprile 2025. Comunicato stampa CNR - AGGIORNAMENTO: Rientro a Lyttelton per la N/R Laura Bassi

Scarica il Calendario ISP 2025 - 14 pagine - 20Mb       Calendario ISP 2025 - 1 pagina

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Piattaforma di ghiaccio Hells Gate, dove sono visibili il ghiaccio marino (in primo piano, più scuro) e le aree di ghiaccio blu (sui lati, in azzurro più chiaro). Credits Giacomo Traversa ©PNRA13 Dicembre 2024

Nella baia Terra Nova in Antartide, la formazione della weathering crust, o crosta di alterazione, ha modificato le proprietà della superficie delle piattaforme glaciali Nansen e Hells Gate, aumentandone la capacità di riflettere i raggi solari. Questo fenomeno, attivo soltanto in presenza di particolari condizioni metereologiche e potenzialmente in grado di contrastare la fusione del ghiaccio, è stato osservato da un gruppo di ricerca del CNR-ISP, che ha pubblicato i risultati dello studio: Weathering crust formation outpaces melt-albedo feedback on blue ice shelves of East Antarctica, su Communications Earth & Environment.
Giacomo Traversa e Biagio Di Mauro (CNR-ISP) - Comunicato stampa CNR.

Volume edito da Cnr Edizioni e redatto dal GdL Siccità, scarsità e crisi idriche del DSSTTA.

Ricercatori del CNR-ISP hanno curato il capitolo 5 sul contributo della criosfera alla definizione del bilancio idrico nonchè il contributo idrologico degli ambienti nivo-glaciali ai deflussi, specialmente in situazioni di scarsità idrica.
Fabrizio de Blasi (CNR-ISP).

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superficie ghiacciata del lago Enigma con le Northern Foothills sullo sfondo - fonte:PNRA, grant n. PNRA16_00121 Enigma - riproduzione riservata9 Dicembre 2024

Il lago Enigma, in Antartide, rappresenta una capsula del tempo che custodisce i segreti della vita antica, un'impronta fossile della comunità vivente che popolava la regione prima che il lago fosse sigillato dal ghiaccio.
Lo rivela uno studio The perennially ice-covered Lake Enigma, Antarctica supports unique microbial communities pubblicato sulla rivista open access Communications Earth & Environment.
Michail Yakimov (CNR-ISP) - Comunicato stampa CNR.

A sinistra, la zona della Groenlandia nella quale si è svolto lo studio. A destra, l'area di uno stesso ghiacciaio rilevata nel 1985 e nel 20203 Dicembre 2024

I ghiacciai montani della costa occidentale della Groenlandia si stanno riducendo in maniera significativa: lo rivela uno studio: Area, volume and ELA changes of West Greenland local glaciers and ice caps from 1985–2020  pubblicato sulla rivista Journal of Glaciology, realizzato dal CNR-ISP, in collaborazione con l’Università Ca’Foscari Venezia, le Università di Friburgo e Copenaghen e il Servizio geologico di Danimarca e Groenlandia. La ricerca ha utilizzato dati acquisiti da satelliti in 35 anni e contribuisce a comprendere l’incidenza del riscaldamento globale sulle variazioni della criosfera.
Renato Colucci (CNR-ISP) - Comunicato stampa CNR.

(tenda di perforazione - Crediti: PNRA/IPEV)26 Novembre 2024

È iniziata in Antartide la quarta campagna del progetto Beyond EPICA - Oldest Ice. Un team internazionale di 16 scienziati e personale logistico è impegnato nel sito remoto di Little Dome C, situato a un'altitudine di 3.200 metri con temperature medie estive di -35°C. L'obiettivo è estrarre una carota di ghiaccio profonda 2.750 metri dalla calotta antartica. Coordinato dall'Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche, il progetto mira a ricostruire la storia del clima e dell'atmosfera, ottenendo così informazioni sui periodi glaciali e affrontando uno dei misteri più complessi della scienza del clima.
Comunicato stampa CNR
(tenda di perforazione - Crediti: PNRA/IPEV)

In the State of the Cryosphere 2024 – Lost Ice, Global Damage report, over 50 leading cryosphere scientists warn of vastly higher impacts and costs to the global economy given accelerating losses in the world’s snow and ice regions. Current climate commitments, leading the world to well over 2°C of warming, would bring disastrous and irreversible consequences for billions of people from global ice loss. Download the report

ICCI, 2024. State of the Cryosphere 2024 – Lost Ice, Global Damage.
International Cryosphere Climate Initiative (ICCI), Stockholm, Sweden. 72 pp. Published: 12 November 2024

22 Novembre 2024

I coordinatori di diversi network di collaborazione sui processi climatici in Artico e Antartide hanno rilasciato un comunicato stampa che è stato letto al Cryosphere Pavillon della COP29, svoltosi in Azerbaijan. Nel comunicato si ricordano i rischi legati ai cosiddetti tipping point nelle aree polari e si invita a riprendere in mano gli ambiziosi obiettivi di mitigazione dell'Accordo di Parigi. Molti ricercatori CNR sono coinvolti nelle iniziative di queste comunità internazionali di ricerca.

Nel video la lettura del comunicato presso la COP29

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